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lunedƬ, 25 Novembre, 2024
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VIDEO-Inter e Milan, arrestati i Capi Ultras: Coinvolti anche gli amici di Fedez

16 persone in carcere, 3 ai domiciliari. Le accuse sono di associazione per delinquere con l'aggravante del metodo mafioso, estorsione, lesioni

L’operazione condotta dalla Procura di Milano ha portato all’arresto di 19 persone, di cui 16 in carcere e 3 agli arresti domiciliari, nell’ambito di un’inchiesta che ha smantellato i vertici delle curve delle tifoserie di Inter e Milan. Le accuse a carico degli arrestati includono associazione per delinquere, con l’aggravante mafiosa, estorsione, falsificazione di documenti, accesso abusivo a sistemi informatici, violenze e resistenza a pubblico ufficiale.

L’indagine, coordinata dal pm Paolo Storari, ha rivelato che, nonostante l’opposizione tra le due tifoserie, vi erano interessi comuni legati al controllo di biglietti e parcheggi. Tra gli arrestati della Curva Nord (Inter), ci sono figure di spicco come Andrea Beretta, giĆ  in carcere per omicidio, e il suo vice Marco Ferdico. Per la tifoseria rossonera (Milan), sono stati arrestati Luca Lucci, noto per una foto con Matteo Salvini, e Christian Rosiello, guardia del corpo del cantante Fedez, oltre ad altre figure legate al tifo organizzato. L’operazione ĆØ stata condotta dalla Polizia di Stato e dalla Guardia di Finanza, in collaborazione con la Direzione distrettuale antimafia, e ha incluso anche l’applicazione di misure di divieto d’accesso agli stadi per diverse persone.

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Le 500 pagine dell’ordinanza di custodia cautelare fanno emergere un “patto di non belligeranza sugli spalti “a prima vista connesso a una tranquilla gestione della vita di stadio ma, a ben vedere, caratterizzato da legami fra gli apicali esponenti delle curve al fine di conseguire profitto, in un contesto in cui la passione sportiva appare mero pretesto per governare sinergicamente ogni possibile introito che la passione sportiva vera, quella dei tifosi di calcio, genera”.

La “sudditanza dell’Inter”
L’aggravante mafiosa viene contestata solo ai capi nerazzurri ma, nota il procuratore Marcello Viola, “sono visibili tentativi di avvicinamento da parte della criminalitĆ  organizzata anche nella curva milanista che ĆØ comunque caratterizzata da forme di violenza di straordinaria gravitĆ ”. Le societĆ  “sono danneggiate, nessun loro funzionario ĆØ indagato” sottolinea il magistrato. Il gip Domenico Santoro scrive che “le indagini condotte hanno evidenziato che la societĆ  interista si trova in una situazione di sudditanza nei confronti degli esponenti della Curva Nord, finendo, di fatto, per agevolarli seppur obtorto collo”. La Procura ha aperto un ‘procedimento di prevenzione’ nei confronti di club. Viola ha giĆ  assicurato che “pur essendoci dei profili di criticitĆ , siamo certi della loro collaborazione”. Agli atti ci sono anche “pressioni su vecchi calciatori, Materazzi- Zanetti” e sull’allenatore Simone Inzaghi da parte di Marco Ferdico, uno degli ultrĆ  arrestati, per ottenere 1500 bigllietti per l’ingresso alla finale di Champions League Inter-Manchester City. Dall’inchiesta che ha decapitato le curve risaltano anche i rapporti tra Fedez, non indagato, e Luca Lucci, storico leader milanista, pure lui in carcere, e si viene a sapere di una richiesta del cantante al capo della curva per essere aiutato ad “avere la possibilitĆ  di somministrare una bevanda da lui sponsorizzata all’interno dello stadio Meazza”.
Nell’operazione della Dda di Milano anche il bodyguard Christian Rosiello e Islam Hagag, noto come Alex Cologno
E, ancora, si manifestano le “ambizioni imprenditoriali” di Lucci nel settore musicale per i suoi rapporti personali con i cantanti rap come Fedez Emis Killa, Lazza, Tony Effe, Cancun, Gue Pequeno”. Relazioni che “gli hanno consentito di aumentare, in maniera esponenziale, e con pochissimi controlli, i propri guadagni, avviando preliminari accordi tesi a gestire i concerti di tali artisti, sia sul territorio nazionale (ed in particolare in Calabria), sia internazionale, facendo leva sull’intraprendenza del suo fedelissimo Hagag Islam”, molto vicino a Federico Lucia e arrestato con Lucci, “giĆ  in contatto con alcuni imprenditori operativi nel settore, molti dei quali di origine calabrese”.

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