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domenica, 24 Novembre, 2024
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In caso eruzione Campi Flegrei gli abitanti verranno trasferiti nell’area industriale di Lamezia Terme

In caso di una necessaria evacuazione dell’area dei Campi Flegrei, gli abitanti verranno trasferiti in Calabria. Sono stati individuati infatti i terreni, gestiti dalla Fondazione Terina (ente in house della Regione Calabria), situati nell’area industriale di Lamezia Terme, quali siti sui cui allestire una tendopoli in grado di ospitare decine di migliaia di persone.

Alla prova di evacuazione per un’eruzione imminente ai Campi Flegrei, prevista per oggi e domani, si sono iscritti in 1.600 su una popolazione interessata, tra area rossa e area gialla, di circa 1,3 milioni di persone. “Alla prova sono segnalate, in base a ciò che dice il portale su cui è stato possibile prenotarsi, 1500-1600 persone – riferisce il capo della Protezione Civile, Fabio Ciciliano, a margine dell’esercitazione nazionale sul rischio vulcanico in corso fino a domani, 12 ottobre – . Non sono sicuramente poche, a queste si aggiungeranno quelle persone che si avvicineranno agli stand”. Dunque un risultato positivo, considerando la scarsa partecipazione alle precedenti esercitazioni? “Il successo dell’attività di esercitazione dei Campi Flegrei – spiega Ciciliano – deve essere visto in due direzioni: una molto importante e che prescinde dalla popolazione, è il test di risposta della Protezione Civile all’evento, che va testato indipendentemente dalla partecipazione della popolazione. Poi c’è il secondo elemento che è la partecipazione della popolazione per limare meglio le attività del sistema di risposta all’emergenza e accrescere la consapevolezza dei territori su questo tipo di rischio”.

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Tenuta delle Grazie 13_6_2024

“Esorto i cittadini dei sette comuni dell’area rossa a partecipare”, scandisce comunque Ciciliano. Domani è prevista l’esercitazione con il passaggio dell’allerta dal colore arancione a quello rosso sullo stato di allerta e di attività del vulcano. “E’ un discorso di consapevolezza”, ha aggiunto, “è ovvio che la consapevolezza accresce quelle che sono le conoscenze del rischio di questa area. Sicuramente è un’area complessa, però questa complessità non è nata ieri, ma soprattutto non finisce domani”.

 

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