Sono stati liquidati i sostegni alle imprese alluvionate di Lamezia Terme e Maida che l’Ente Bilaterale Artigianato Calabria (Ebac) aveva promesso in seguito ai gravi danni che queste avevano subito lo scorso 21 ottobre. Un intervento a tempi di record per, spiega il presidente Ebac Paolo D’Errico, “provare a dare una mano a ripartire evidenziando che spesso la burocrazia può essere superata dal buon senso. Il giorno successivo agli allagamenti della piana di Lamezia, la nostra unità di crisi, si è recata nelle aziende per una ricognizione dell’accaduto e dei danni provocati dalle intense piogge che avevano provocato straripamenti dei fiumi, frane smottamento e persino ponti caduti. Occorre – continua il presidente – intervenire subito quando si verificano questi accadimenti, perché consentire una rapida ripresa delle attività risulta spesso di primaria importanza per scongiurarne la chiusura. Lo avevamo promesso, che ci saremmo prodigati per evitare che gli artigiani colpiti si sentissero soli e abbandonati nel momento di difficoltà e abbiamo mantenuto l’impegno”.
“Ci spiace solo – sottolinea D’Errico – per alcune aziende per le quali non siamo riusciti ad intervenire perché fuori dal sistema della Bilateralità Artigiana in questo caso non per loro scelta, ma perché mal consigliati. Esistono ancora, seppur in maniera marginale, attività artigiane che non conoscono l’Ente Bilaterale Artigianato o che confondo la contribuzione ad Ebna/Fsba come la contribuzione a uno qualsiasi dei tanti Enti Bilaterali poco rappresentativi. Ebac Calabria non è un fardello o un “baracccone” ma è una grande opportunità oltre che un obbligo normativo e contrattuale”. “Abbiamo salvato posti di lavoro – aggiunge il vice presidente Luigi Veraldi – infatti alcune delle aziende interessate hanno fatto subito ricorso alla cassa integrazione erogata da Fsba e abbiamo dato l’assistenza necessaria per velocizzare l’iter. Abbiamo erogato aiuti alle imprese con il precipuo scopo di consentire una rapida riprese dell’attività lavorativa ed evitare che anche un solo posto di lavoro venisse messo in discussione: è questo l’unico impegno che abbiamo chiesto ai titolari sostenuti con il contributo. Abbiamo dimostrato ancora una volta – afferma – che lì dove lo Stato e le istituzioni ritardano a intervenire, le parti sociali si rimboccano le maniche e danno il loro contributo”.
“Quello messo in piedi, in questi giorni, è stato uno straordinario strumento di aiuto, il cui merito non è solo della Presidenza – conclude Veraldi – ma è il frutto del lavoro di squadra svolto dalle parti sociali regionali dell’artigianato, Confartigianato, Cna, Casartigiani e Cgil, Cisl e Uil che hanno lavorato insieme e superato ogni individualità per anteporre l’unico fine comune che è il bene di imprese e lavoratori. Siamo consapevoli che nel mondo della rappresentanza, coesistono tante sfaccettature e tantissimi interessi, ma siamo altrettanto convinti che bisogna addivenire ad una legge sulla rappresentanza seria per evitare, tra le tante cose, che si creino strumenti farlocchi che raccolgono risorse senza benefici concreti e reali per il tessuto produttivo”.