(Adnkronos) – "Per la prima volta il mare diventa protagonista nell'agenda di governo. Sul mare intervengono 11 ministeri, il che significa che molto spesso il braccio destro non sa quello che fa il braccio sinistro. La mancanza di una strategia chiara, nel passato, ha determinato una serie di vuoti burocratici assolutamente incompatibili con i tempi dell'imprenditore. Ora abbiamo fissato gli obiettivi, una ventina, nel piano del mare dopo aver ascoltato centinaia di autori pubblici e privati. E abbiamo stabilito il tavolo di coordinamento. Con il recente disegno di legge abbiamo rimosso alcuni ostacoli che si trascinavano da anni. Oggi il mare diventa la straordinaria carta che non ĆØ stata mai giocata, pur avendola nel mazzo". Lo ha detto Nello Musumeci, ministro per la protezione civile e per le politiche del mare, intervistato da Bruno Vespa all'assemblea generale Alis.Ā "E non ĆØ soltanto una risorsa economica, come ĆØ fin troppo chiaro, ma ĆØ anche una strategia nazionale e interna che in un contesto di grave crisi geopolitica diventa assolutamente importante. L'Italia ĆØ il primo paese europeo ad essersi dato una norma sulla dimensione sottomarina, che diventerĆ il tema strategico nei prossimi anni. Abbiamo giĆ una legge sullo spazio, tra qualche mese, votata dal Parlamento, avremo una legge sulla dimensione subacquea – continua – il che significa non soltanto apertura ai militari, che per ovvie ragioni essendo un'area strategica hanno diritto di prelazione soprattutto per controllare quello che passa sui fondali, ma aprire anche ai civili, alla comunitĆ scientifica, alle universitĆ , al turismo, all'industria che produce sempre piĆ¹ robotica, piĆ¹ mezzi vettori destinati ad esplorare il la dimensione della subacquea".Ā E ancora. "La sicurezza ĆØ il tema predominante ma, un po' come la libertĆ e la democrazia, non ĆØ un valore eterno. Va garantita giorno dopo giorno. Confidiamo moltissimo nella nuova commissione europea – ha ribadito Musumeci – perchĆ© il tema non puĆ² essere affrontato singolarmente da ogni stato ma per l'Europa un patrimonio comune. Abbiamo bisogno che questa commissione europea e questo parlamento europeo affrontino il tema della sicurezza marittima in termini assolutamente di autorevole interlocuzione con le altre potenze. Se dal mare transita l'80% della merce che alimenta il mondo, noi abbiamo il dovere di garantire ad ogni stato il diritto a navigare anche perchĆ© se venisse marginalizzato il Mediterraneo, sarebbero conseguenze gravissime, e non soltanto per l'economia del mare".Ā —[email protected] (Web Info)
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