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giovedì, 12 Dicembre, 2024
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MusicAMA Calabria: intenso il ricordo di Franco Costabile con “Via degli ulivi”

La nostra terra dolceamara diviene la musa ispiratrice della poesia e del teatro. La Calabria e i suoi figli sono i protagonisti di “Via degli ulivi”, spettacolo di profonda bellezza che ha concluso la terza giornata del 47^ MusicAMA Calabria. Il palcoscenico del Teatro Politeama “Franco Costabile” è stato il luogo simbolico dell’evento che ha reso omaggio al poeta lametino da cui prende il nome, in occasione dei cento anni dalla sua nascita. Uomo illuminato, Franco Costabile non è stato molto considerato nella sua terra natìa, tipico esempio di artista appartenente alla schiera dei «nemo propheta in patria», com’è stato definito dallo scrittore Filippo D’Andrea ad introduzione dello spettacolo. «Adesso si sta restituendo un riconoscimento a questo intellettuale ermetico – ha continuato D’Andrea -, da offrire come cibo per la crescita sana della nostra identità». La forte impronta della terra di Calabria, appare anche nel video che ha anticipato l’evento, arricchito da foto d’epoca fornite da amici e conoscenti di Costabile; immagini che sono state rese ancora più suggestive dalla canzone di Chiara D’Andrea, dal titolo “Via degli ulivi”, nella qualesi ascolta e si respira la vita dei contadini costantemente immersi nella natura.

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Le musiche originali scritte da Chiara D’Andrea, scandiscono l’intera rappresentazione che assume i connotati del musical.  “La rosa nel bicchiere” è il brano iniziale, dal titolo ispirato ad una raccolta di poesie di Costabile. Le note suonate dal vivo da Giuseppe Andricciola, al basso, Lorenzo Iannazzo, alla batteria e Paolo Zaffino, alla chitarra), accompagnano la scena iniziale in cui gli attori non parlano, ma mimano con inequivocabile espressività ciò che succede. In un angolo della scena vi è una tipica cucina degli anni Sessanta, povera ed essenziale, dove Gaspare (Gianfranco Urbano), Maria (Caterina Daniele) e Rosina (Chiara D’Andrea), festeggiano felici l’arrivo di una lettera inviata da un parente trasferitosi in America. È il preludio del realistico spaccato di vita quotidiana e contadina descritto da Costabile e trasportato in teatro dalla passione di Filippo e Chiara D’Andrea. Le limpide parole del poeta lametino, danno un potente significato anche ai gesti più semplici e quotidiani: apparecchiare la tavola, raccogliere il grano, dipingere un quadro, modellati dalla poesia e dal teatro, divengono atti lirici e commoventi. L’amore tra Rosina ed Enotrio (Patrizio Pierattini), esprime tutta la più profonda tenerezza e lo stupore delle prime volte di una relazione, iniziata grazie ad un libro di Franco Costabile. La preoccupazione per il raccolto dell’uva che va male, offre uno spaccato della fatica. A rendere la scena più intensa è il bellissimo brano “È del padrone”, interpretato da un intenso Gianfranco Urbano.

Il modesto tenore di vita dei protagonisti, discordante con la loro ricchezza d’animo, è evidente dai costumi indossati dagli attori. Cuori buoni e spirito di sacrificio animano i personaggi che hanno preso vita nel corso dello spettacolo. Enotrio, artista che è appena tornato dalla “Grande Città”, si adopera per aiutare la famiglia di Rosina. Gaspare, preoccupato per le sorti della famiglia, decide di lasciare la sua terra per partire, anche lui, verso una meta che possa offrirgli maggiori opportunità. “Via degli Ulivi” è un elogio ai sentimenti più profondi dei figli di Calabria, coloro che guardano le dolcezze e le asperità del territorio e le apprezzano, tanto da sentirne la nostalgia quando vanno via. Alla stessa maniera, lo spettacolo riesce ad equilibrare i momenti di dolcezza, come il giovane amore dei protagonisti e la complicità giocosa tra le cugine Rosina e Maria, con momenti più aspri come la partenza di Gaspare e il finale malore di Maria. Uno spettacolo fortemente identitario, che riesce a descrivere perfettamente gli odori, i sapori e i luoghi calabresi. “Via degli ulivi” ha l’odore del pane appena sfornato, il gusto del vino fatto in casa che si consuma con la vista di uno dei tanti e suggestivi paesaggi dipinti nei quadri di Enotrio presenti in scena.

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