Salvatore Curcio è il nuovo procuratore della Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) di Catanzaro, subentrando a Nicola Gratteri. Lo ha nominato il Consiglio Superiore della Magistratura (CSM). L’attuale procuratore capo di Lamezia Terme ha prevalso nella scelta del plenum del CSM, che ha approvato la proposta della quinta commissione nonostante le polemiche sollevate da Giuseppe Lombardo, reggente della Procura di Reggio Calabria. Lombardo aveva inviato osservazioni critiche sulla candidatura di Curcio, ma il Plenum ha confermato la propria decisione.
Salvatore Curcio vanta una lunga carriera nel contrasto alla criminalità organizzata. Dal 1990 ha ricoperto ruoli giudicanti e requirenti presso il Tribunale e la Procura di Catanzaro, collaborando con la DDA su reati legati alla corruzione, all’ambiente e al terrorismo. Come procuratore a Lamezia Terme dal 2017, si è distinto per la lotta alla ‘ndrangheta e per i successi nel coordinamento giudiziario. La sua nomina segna la continuazione di un impegno deciso contro le mafie e le loro ramificazioni internazionali.
In parallelo, il CSM ha nominato Domenico Guarascio come nuovo procuratore della Repubblica di Crotone, succedendo a Giuseppe Capoccia, e Angelo Antonio Pezzuti come presidente del Tribunale di Firenze. Guarascio, 44 anni, è il più giovane procuratore d’Italiaentrato in magistratura nel 2011, è entrato in Dda nel 2014 venendo applicato alla provincia di Crotone. In dieci anni ha svolto importanti inchieste contro clan come i Grande Aracri di Cutro, la cosca Farao-Marincola di Cirò Marina, le cosche consorziate di Isola Capo Rizzuto. Di recente la Cassazione ha riconosciuto, per la prima volta, l’esistenza della cosca Mannolo-Falcone-Zoffreo di Steccato di Cutro, perseguita grazie all’operazione Malapianta coordinata da Guarascio.