“Oggi ci hanno imposto App per il processo telematico senza fare sperimentazione, sapendo che non avrebbe funzionato. Tutti i tribunali di Italia hanno fatto un provvedimento di rinvio dell’applicazione al 31 marzo. Ma già lo si sapeva. Non si impone per legge, questa si chiama arroganza”.
Lo ha detto il procuratore di Napoli, Nicola Gratteri, intervistato da RaiNews24 commentando la decisione di diversi tribunali italiani di sospendere l’avvio dall’app sul processo telematico alla luce delle criticità registrate dal nuovo sistema digitale.
“Lo vogliamo tutti il processo penale telematico – ma il progetto contiene anomalie ed errori dal punto di vista giuridico e normativo. Evidentemente gli ingegneri informatici che hanno programmato l’app non sono stati affiancati da giudici, pm avvocati o addetti ai lavori. E oggi rileviamo rilevanti anomalie”- ha evidenziato l’ex procuratore di Catanzaro.