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venerdƬ, 1 Novembre, 2024
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Uccise a Montauro il padrone di casa: Mario Riccelli condannato a 30 anni

Catanzaro – Il Giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Catanzaro, Matteo Ferrante ha condannato a 30 anni di reclusione Mario Riccelli (65 anni- nella foto) riconosciuto colpevole di aver ucciso, la mattina del 30 marzo 2018 a Montauro, Antonio Ranieri di 79 anni.
Il Gup ha disposto anche l’assoluzione per Roberto Riccelli che doveva rispondere di favoreggiamento e per il quale il pm Pasquale Mandolfino aveva chiesto una condanna a due anni e 6 mesi.
Le indagini, condotte dal Nucleo Operativo e Radiomobile e dalla Stazione Carabinieri di Gasperina, con la collaborazione del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Catanzaro, hanno consentito di ricostruire minuziosamente tutte le fasi del delitto, avvenuto alle 11:30 circa ddel 30 marzo 2018, accertandone anche il movente, riconducibile a futili motivi.
In particolare, ĆØ stato ricostruito daagli investigatori, il Riccelli, irritato dalle continue richieste della vittima dovute al protratto mancato pagamento del canone di locazione, avrebbe improvvisamente estratto una pistola Beretta calibro 7,65 ā€“ legalmente detenuta e di cui era stata dichiarata falsamente la cessione a terzi ā€“ esplodendo allā€™indirizzo del Ranieri tre colpi di pistola alla testa.
Riccelli, in seguito, avrebbe poi repentinamente sottratto il cellulare e il portadocumenti della vittima, simulando cosƬ una rapina, con lā€™obiettivo di inquinare la scena del crimine e depistare le indagini. Le successive perquisizioni personali, veicolari e domiciliari, eseguite nei confronti del principale sospettato, hanno consentito di corroborare il quadro indiziario, in virtĆ¹ del rinvenimento dellā€™arma del delitto, occultata allā€™interno del materasso della camera da letto, e del cellulare della vittima, individuato nel vano batteria dellā€™autovettura Fiat Uno del prevenuto.
Infine, nel corso di un rastrellamento operato nelle aree circostanti, ĆØ stato ritrovato anche il portadocumenti del Ranieri, abbandonato nella vegetazione durante la fuga.

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