Cosenza – “Ripeto ancora una volta: i calabresi non sono omertosi, i calabresi non sapevano con chi parlare”. A dirlo è stato il procuratore di Catanzaro, Nicola Gratteri, parlando con i giornalisti a margine della conferenza stampa sull’operazione “Testa del Serpente” contro le cosche della ‘ndrangheta a Cosenza.
“Siamo una grande squadra, sembra una frase fatta ma – ha sostenuto Gratteri – è calzante. Ringrazio i giornalisti a essere sempre presenti qui perché documentano la nostra azione: la gente infatti deve sapere quello che siamo facendo, per valutare se fidarsi di noi, se cioè se siamo credibili. Io ogni giorno trovo riscontro: proprio questa mattina la mia segretaria mi diceva che ci sono già tantissime persone, oltre 300, che vogliono parlarmi. Quindi, nella settimana, a cavallo delle vacanze invece di un giorno metterò due giorni a disposizione di usurati, estorti, parti offese, gente che subisce vessazioni nella pubblica amministrazione, per venire a parlare con me e venire a denunciare. In questo lavoro inoltre – ha aggiunto il procuratore di Catanzaro – ho sempre il supporto di un ufficiale dei carabinieri e della Finanza e di un dirigente della polizia che aiutano a incoraggiare chi vuole denunciare. Ripeto ancora una volta: i calabresi – ha concluso Gratteri – non sono omertosi, i calabresi non sapevano con chi parlare”.
Gratteri: “I calabresi si fidino di noi, ci sono già 300 persone che vogliono parlarmi”
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