In Calabria è conto alla rovescia per i saldi invernali 2020: la data ufficiale per l’inizio dei super sconti di stagione è, infatti, il 4 gennaio. Eppure, nonostante le speranze degli esercenti di poter fare qualche buon affare, regna lo scetticismo rispetto al reale impatto che i saldi potranno avere sui consumi. Nere sono, infatti, le aspettative del Codacons sull’andamento degli sconti di fine stagione.
Il Black Friday di fine novembre ha portato tanti calabresi ad anticipare gli acquisti che prima erano riservati proprio al periodo dei saldi. Inoltre la partenza degli sconti (e pre-sconti) così ravvicinata alle feste natalizie e impedisce alle famiglie di spendere, perché i portafogli sono stati già svuotati dalle festività.
Per il Codacons “non ci sono dubbi sul fatto che seguendo un trend oramai consolidato negli ultimi anni, i saldi si tradurranno in una debacle totale: solo gli outlet faranno registrare presenze e numeri positivi. In generale, come ogni anno, saranno soprattutto abbigliamento e calzature i beni più acquistati. Tuttavia, secondo le stime diffuse dall’associazione, gli acquisti in questo periodo faranno registrare una pesante flessione, pari a circa il -10% su base annua; la spesa media a famiglia scenderà invece a 145 euro. Inoltre diminuirà il numero di calabresi che deciderà di fare compere durante i saldi, dal momento che ad approfittarne sarà soltanto il 40%. In tale contesto i saldi appaiono obsoleti e andrebbero eliminati per fare posto sia a iniziative come il black friday ma, soprattutto, alla liberalizzazione degli sconti, lasciando agli esercenti la facoltà di scegliere quando e come scontare la merce”.
Ecco, comunque, i consigli d’oro raccolti in un decalogo dal Codacons per evitare fregature durante i saldi e fare acquisti in sicurezza:
1. Conservare lo scontrino: non è vero che i capi in svendita non si possono cambiare. Il negoziante è obbligato a sostituire l’articolo difettoso. Se il cambio non è possibile, ad esempio perché il prodotto è finito, si ha diritto alla restituzione dei soldi (non ad un buono). Ci sono 2 mesi di tempo, non 7 o 8 giorni, per denunciare il difetto.
2. Le vendite devono essere realmente di fine stagione: la merce posta in vendita sotto la voce “saldo” deve essere l’avanzo di quella della stagione che sta finendo e non fondi di magazzino. Stiamo alla larga dai negozi che avevano gli scaffali semivuoti poco prima dei saldi e che domani saranno magicamente pieni.
3. Giriamo nei giorni che precedono i saldi per cercare quello che interessa, segnandone il prezzo; si può così verificare l’effettività dello sconto praticato ed andare a colpo sicuro, evitando inutili code. Non fermiamoci al primo negozio ma confrontiamo i prezzi con quelli esposti in altri esercizi.
4. Cerchiamo di avere le idee chiare sulle spese da fare: così saremo meno influenzabili dal negoziante e ci saranno meno rischi di tornare a casa colmi di cose, magari anche a buon prezzo, ma delle quali non si ha bisogno. Valutiamo la bontà dell’articolo guardando l’etichetta che descrive la composizione del capo d’abbigliamento (le fibre naturali ad esempio costano di più delle sintetiche). Pagare un prezzo alto non significa comprare un prodotto di qualità. Diffidiamo dai marchi molto “simili” a quelli noti.
5. Diffidiamo degli sconti superiori al 50%, spesso nascondono merce non nuova, o prezzi vecchi falsi (si gonfia il prezzo vecchio così da aumentare la percentuale di sconto ed invogliare maggiormente all’acquisto). Un commerciante, salvo nell’alta moda, non può avere, ricarichi così alti e dovrebbe vendere sottocosto.
6. Serviamoci preferibilmente nei negozi di fiducia o acquistiamo merce della quale conosciamo il prezzo o la qualità, in modo da valutare la convenienza.
7. Non acquistare nei negozi che non espongono il cartellino che indica il vecchio prezzo, quello nuovo ed il valore percentuale dello sconto applicato. Il prezzo deve essere inoltre esposto in modo chiaro. Controlliamo che fra la merce in saldo non ce ne sia di nuova a prezzo pieno. La merce in saldo deve essere separata in modo chiaro dalla “nuova”. Diffidiamo delle vetrine coperte da manifesti che non consentono di vedere la merce.
8. Non c’è un obbligo di far provare i capi, è rimesso alla discrezionalità del negoziante. Il consiglio è di diffidare dei capi di abbigliamento che possono essere solo guardati.
9. Nei negozi che espongono in vetrina l’adesivo della carta di credito o del bancomat, il commerciante è obbligato ad accettare queste forme di pagamento anche per i saldi, senza oneri aggiuntivi.
10. Se pensate di avere preso una fregatura non esitate a chiamare i vigili urbani.
Saldi invernali, il Codacons stronca i facili entusiasmi: “Sarà flop totale, -10%”
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