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venerdì, 18 Ottobre, 2024
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Corruzione in atti giudiziari in cambio di soldi e sesso: resta in carcere il magistrato Petrini

Salerno – Il Gip di Salerno, Giovanna Pacico, che ha respinto le richieste delle difese degli indagati, tratti in
arresto lo scorso 15 gennaio con l’accusa di corruzione in atti giudiziari, in alcuni casi aggravata dal metodo mafioso restano in carcere il giudice della corte d’Assise d’Appello di Catanzaro Marco Petrini, 56 anni, l’avvocato di Francesco Saraco, l’ex consigliere regionale Giuseppe Tursi Prato, 66 anni, Giuseppe Caligiuri, 49 anni, Vincenzo Arcuri, 68 anni, Luigi Falsetta, 53 anni. Misura degli arresti domiciliari confermata per l’avvocato Maria Tassone detta Marzia, 33 anni.
Secondo il Gip “non risultano sopravvenuti elementi nuovi che siano idonei ad incidere in senso favorevole sul quadro cautelare già valutato. Le versioni fornite dagli indagati negli interrogatori di garanzia, allo stato degli atti, appaiono del tutto collidenti col complessivo compendio investigativo acquisito e inidoneo a far ritenere affievolito il quadro cautelare, oltre che indiziario già posto da questo Ufficio a fondamento di provvedimenti restrittivi”.
Gli indagati erano stati tratti in arresto lo scorso 15 gennaio. La Dda di Salerno ipotizza una serie di casi di corruzione nei quali Petrini, in concorso con gli altri indagati, sarebbe intervenuto illecitamente in alcuni processi. Il giudice, secondo l’accusa avrebbe accettato somme di denaro contante, oggetti preziosi e
prestazioni sessuali in cambio di suoi “interventi” in processi penali, civili e in cause tributarie.

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