Roma – Ha escluso qualsiasi intenzione di denigrare i magistrati del Distretto e il loro operato, ma piuttosto quella di sollecitare una riflessione su circostanze e criticità nei rapporti istituzionali tra Procure. Il procuratore generale di Catanzaro, Otello Lupacchini, ha parlato per tre ore, davanti alla sezione disciplinare del Csm, chiamata a pronunciarsi sulla richiesta di trasferimento per incompatibilità ambientale del magistrato.
L’avvocato, Ivano Iai, dal canto suo, ha ripercorso tutta la vicenda che ha portato alla richiesta cautelare di trasferimento avanzata dal Procuratore generale della Cassazione, Giovanni Salvi, e dal ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, nei confronti di Lupacchini, che nelle scorse settimane aveva rilasciato un’intervista, dopo gli oltre duecento arresti nell’ambito dell’inchiesta “Rinascita Scott” contro la ‘ndrangheta, in cui sarebbe stato delegittimato l’operato del procuratore Nicola Gratteri.
Secondo il difensore, non vi è mai stata da parte di Lupacchini alcuna intenzione o volontà di delegittimare o denigrare Gratteri ed i suoi sostituti. Il procuratore generale, nel corso dell’udienza, ha auspicato la normalità dei rapporti tra il suo ufficio e la Procura della Repubblica di Catanzaro, in applicazione obiettiva delle norme di coordinamento e collegamento per le indagini di mafia.
I principali argomenti sottolineati dall’avvocato Iai nel suo intervento sono stati due: l’assenza di fumus di fondatezza dell’azione disciplinare e l’insussistenza dell’urgenza di provvedere alla misura poichè l’ufficio di Procura generale garantisce il buon andamento della giustizia nel Distretto di Corte d’appello di Catanzaro. Iai ha anche sostenuto che c’è una sovrapposizione di procedure, davanti alla Prima commissione e in sede disciplinare e cautelare e, secondo quanto previsto dal regolamento del Consiglio superiore della magistratura, la prima dovrebbe essere sospesa.
Sproporzionato, rispetto all’incolpazione, sarebbe poi il trasferimento richiesto, visto che per le contestazioni a Lupacchini, che ha rilasciato l’intervista, a detta del suo difensore, manifestando liberamente il suo pensiero su fatti pregressi non come Procuratore generale ma come esperto nel contrasto alla criminalità organizzata, è prevista la sanzione della censura. La decisione da parte del Csm sarà depositata nei prossimi giorni.
Accuse a Gratteri, il legale di Lupacchini: “Non voleva denigrarlo, solo auspicato normalità rapporto tra uffici”
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