Cosenza – I Carabinieri della Compagnia di Corigliano Calabro hanno eseguito una misura cautelare in carcere emessa dal Gip presso il Tribunale di Castrovillari, su richiesta della locale Procura, nei confronti di un uomo di 46 anni, Mario Petrini, di Rossano (CS) per i reati di rapina aggravata e sequestro di persona aggravata.
I fatti risalgono al maggio del 2017, quando due persone completamente travisate fecero irruzione nell’ufficio postale di Schiavonea, la marina di Corigliano Calabro, durante la pausa pranzo, quando all’interno erano rimasti solo i dipendenti e un cliente. Si erano serviti, oltre che dei classici attrezzi, anche di un ariete artigianale di consistenti dimensioni. Una volta all’interno dell’ufficio postale avevano minacciato tutti i presenti puntando loro alla testa delle pistole che avevano con sé e si erano fatti dare tutti i contanti in quel momento presenti all’interno dell’ufficio, per un totale accertato di 171.000 euro, che avevano infilato in delle buste di plastica per la spesa. Quindi, per ottenere il tempo necessario alla fuga, avevano legato tutti con fascette di plastica e corde, scappando dal buco nella parete da cui erano entrati. I Carabinieri trovarono nel magazzino attiguo all’ufficio postale, da dove erano entrati, le due tute da lavoro e l’ariete utilizzati dai malviventi.
Furono eseguiti i rilievi necessari per trovare eventuali tracce di Dna e sottoposti a sequestro penale. Tutto il materiale era stato inviato al R.is. di Messina per gli accertamenti tecnico-scientifici e la comparazione con la Banca dati nazionale del Dna. Erano state anche visionate le telecamere nel raggio di parecchie centinaia di metri dal luogo del reato e analizzati i tabulati telefonici. Importanti riscontri furono ottenuti sia dai tabulati telefonici, sia dai riscontri pervenuti oltre due anni dopo dal Ris.
Nel primo caso era emersa, nell’arco orario della rapina la presenza di alcune persone di Rossano che si erano già rese responsabili qualche mese prima di un’altro colpo con modalità analoghe nell’ufficio postale di Bocchigliero, sempre nel Cosentino; nel secondo caso gli accertamenti scientifici del Raggruppamento Investigazioni Scientifiche di Messina avevano riscontrato sul polsino di una delle due tute tracce genetiche appartenenti all’arrestato, con diversi precedenti per reati contro il patrimonio, la persona e gli stupefacenti. Da qui l’arresto.
Il Gip ha ritenuto sussistenti, nel reato di rapina, le aggravanti di aver agito travisato e armato, di aver posto le vittime in uno stato d’incapacità d’agire, di aver approfittato delle circostanze di luogo e tempo, essendo l’ufficio postale chiuso in quel momento al pubblico. I militari dell’Arma sono ora sulle tracce del complice, che potrebbe avere le ore contate.
Rapinò con complice nel 2017 un ufficio postale nel Cosentino: arrestato 46enne
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