Con la costituzione parte civile dei Comuni di Como, Varedo, in Brianza, Cinisello Balsamo, nel Milanese, di Lamezia Terme, Gizzeria e Dro, in Trentino, si è aperto a Milano il processo a carico di quattro persone imputate nell’ambito di un filone dell’indagine della Dda su un traffico e smaltimento illeciti di ingenti quantità di rifiuti avvenuto principalmente tra la Lombardia e la Calabria e Campania e che lo scorso ottobre aveva portato ad 11 arresti. Processo in cui non si sono costituiti, pur essendo anche loro parti offese, il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e nemmeno le Regioni Lombardia e Calabria.
A decidere di ammettere i sei Comuni è stata la sesta sezione penale del Tribunale di Milano che, accogliendo l’eccezione di uno degli imputati, un trasportatore, ha disposto però il trasferimento del procedimento per competenza territoriale a Como. I quattro a dibattimento in immediato rispondono a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti con altri sei che hanno scelto il rito abbreviato, tra cui i fratelli Maurizio e Stefano Assanelli e Angelo Romanello, figlio del boss di Siderno Antonio Francesco Romanello, condannato a 10 anni in seguito all’inchiesta Infinito.