Per gli inquirenti le indagini avrebbero portato ad un unico nome: quello di un bidello dell’Istituto De Filippis–Prestia di Vibo Valentia, dove era stata rinvenuta la microcamera nel bagno delle donne. L’uomo sarebbe Giuseppe Crupi, indiziato del reato di acquisizione indebita di immagini inerenti la vita privata. Gli inquirenti hanno effettuato nella mattinata di ieri una perquisizione all’interno dell’abitazione e dell’autovettura dell’uomo. Ci sono al vaglio anche i lavori di manutenzione che lo stesso aveva svolto nella prima settimana di febbraio all’interno dell’istituto con attrezzi propri proprio nello stesso bagno dove è stata rinvenuta la microcamera. Il materiale informatico sequestrato a Crupi è un computer portatile, due pen drive, tre telefoni cellulari. Il 57enne risulta indagato a piede libero.
ULTIME NOTIZIE
Almasri, maggioranza fa quadrato: “Governo non scappa, difeso interesse Nazione”
(Adnkronos) - ''Il governo non scappa, abbiamo difeso l'interesse della Nazione''. Nel mirino...