Michele Prestipino è il nuovo procuratore di Roma. Alla fine a farcela è stato l’aggiunto, reggente, della procura di Roma e sostenuto da Area, la corrente di sinistra della magistratura, e da ‘Autonomia&Indipendenza’, quella guidata da Piercamillo Davigo. Ma il plenum, ancora spaccato dopo lo scandalo che la scorsa primavera ha travolto la magistratura, non è riuscito a esprimere una maggioranza assoluta, tanto da rendere indispensabile il ballottaggio. A fare da ago della bilancia, come previsto sono stati i componenti laici.
La nomina è passata con 14 voti. Otto voti sono andati invece al procuratore di Palermo Francesco Lo Voi.A favore di Prestipino hanno votato tutti i 5 togati di Area e i tre di Unicost (che inizialmente avevano sostenuto il procuratore di Firenze Giuseppe Creazzo, che escluso però dal ballottaggio), 3 consiglieri di Autonomia e Indipendenza (Piercamillo Davigo, Giuseppe Marra e Ilaria Pepe) e due laici del M5S, Alberto Maria Benedetti e Fulvio Gigliotti e il Pg della Cassazione Giovanni Salvi. A favore di Lo Voi hanno votato invece i tre togati di Magistratura Indipendente, il primo presidente della Cassazione Giovanni Mammone, i 2 laici di Forza Italia Michele Cerabona e Alessio Lanzi e il laico del M5S Filippo Donati. Astenuti i togati Sebastiano Ardita e Nino Di Matteo, entrambi eletti con Autonomia e Indipendenza, e il laico della Lega, Emanuele Basile. Non ha partecipato la voto il vice presidente del Csm, David Ermini.
Michele Prestipino è entrato in magistratura nel 1984, da novembre 2008 è procuratore aggiunto presso la Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria, dove indaga sulla organizzazione criminale della ’ndrangheta calabrese e sulle sue ramificazioni economiche nel Nord Italia.
Dal 1996 è stato sostituto procuratore a Palermo. Componente della Direzione distrettuale antimafia, ha svolto indagini importanti, dallo scandalo delle “talpe” nella procura alle connessioni tra mafia, politica e sanità. Ha condotto le indagini sulle diverse articolazioni del sistema Provenzano, da quelle economico-finanziarie a quelle operative e militari, che hanno portato all’arresto del capo di Cosa Nostra nel 2006, dopo quarant’anni di latitanza.
A Reggio Calabria, Prestipino ha coordinato le attivita’ relative all’indagine ‘Crimine’ e ai procedimenti connessi, che hanno consentito una ricostruzione assolutamente nuova degli attuali assetti della ‘ndrangheta e dei rapporti tra le cosche reggine e quelle esistenti in Lombardia e in altre parti d’Europa e del mondo. Per quanto riguarda gli ultimi anni a Roma, nella sua delibera il Csm ricorda in particolare il processo ‘Mafia Capitale’, oltre alle indagini sui Fasciani, gli Spada e i Casamonica.
Michele Prestipino nuovo procuratore di Roma: ha prestato servizio anche a Reggio
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