Nuovi nomi inseriti nel fascicolo dell’indagine coordinata dal procuratore facente funzioni Luca Masini, insieme all’aggiunto Luigi Alberto Cannavale e al sostituto Vincenzo Senatore. Sono quelli del 66enne medico radiologo lametino Antonio Cristiano, del 52enne Roberto Biagio D’Elia di Cassano allo Jonio, e dell’avvocato Rosetta Rago, 50 enne di Trebisacce. I nomi si aggiungono a quelli del giudice della Corte d’Appello di Catanzaro Marco Petrini, figura al centro dell’inchiesta insieme a quella dell’ex medico dell’Asp di Cosenza Emilio Santoro.
I magistrati di Salerno contestano ad Antonio Cristiano in concorso col giudice Petrini la corruzione in atti giudiziari, la corruzione in un atto contrario ai doveri di ufficio. A D’Elia viene contestata insieme a Santoro, l’istigazione alla corruzione. Rago è accusata, in concorso con Petrini, di corruzione in atti giudiziari, corruzione in un atto contrari ai doveri di ufficio, aggravati dalla mafiosità.
Un’inchiesta destinata ad allargarsi: già nell’avviso di accertamenti tecnici irripetibili vengono menzionate persone ignote che, in concorso con il giudice Petrini e con Sepe, si sarebbero rese responsabili dei reati di corruzione in atti giudiziari e corruzione in atti contrari ai doveri d’ufficio. Petrini e Santoro, inoltre, hanno deciso di collaborare con i magistrati di Salerno, rendendo interrogatori nei cui verbali compaiono molte parti coperte da omissis.