Roma – Il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha firmato il nuovo Decreto recante ulteriori misure in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19 sull’intero territorio nazionale. (Testo integrale in fondo all’articolo)
Non solo farmacie e negozi di generi alimentari. A rimanere aperte saranno anche diverse attività di vendita e di servizi considerate di prima necessità . Le disposizioni sono efficaci fino al 25 marzo 2020.
COSA RESTA APERTO Le attività di vendita di generi alimentari (ipermercati, supermercati, discount e simili) e quelle considerate di prima necessità (indicate all’allegato 1). Tra questi, esercizi specializzati di medicinali non soggetti a prescrizione medica, negozi di articoli igienico-sanitari, ferramenta, elettrodomestici, materiale elettrico e termoidraulico, apparecchiature informatiche e per le telecomunicazioni, ottica e fotografia. Serrande aperte per edicole, tabaccai, farmacie e parafarmacie. Autorizzati mense e catering continuativo su base contrattuale. Deve essere in ogni caso garantita la distanza di sicurezza interpersonale di un metro. Restano attive tutte le aree di servizio e rifornimento carburante e gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande in loco. Sono autorizzate le attività di lavanderia e pulitura di articoli tessili e pelliccia, le lavanderie industriali, le tintorie, i servizi di pompe funebri e attività connesse.
COSA CHIUDE Sono chiusi i mercati e sono sospese le attività dei servizi di ristorazione, fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie. Consentita la consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico-sanitarie. Sono sospese le attività inerenti i servizi alla persona: parrucchieri, barbieri ed estetisti.
TRASPORTI Garantito il servizio erogato dalle Aziende del Trasporto pubblico locale. Il Presidente della Regione può comunque disporre la riduzione e la soppressione dei servizi in relazione agli interventi sanitari necessari per contenere l’emergenza coronavirus sulla base delle effettive esigenze e al solo fine di assicurare i servizi minimi essenziali. Il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il Ministro della salute, può disporre, al fine di contenere l’emergenza sanitaria da coronavirus, la programmazione con riduzione e soppressione dei servizi automobilistici interregionali e di trasporto ferroviario, aereo e marittimo, sulla base delle effettive esigenze e al solo fine di assicurare i servizi minimi essenziali.
LAVORO E SERVIZI Restano garantiti, nel rispetto delle norme igienico-sanitarie, i servizi bancari, finanziari, assicurativi nonché l’attività del settore agricolo, zootecnico di trasformazione agro-alimentare comprese le filiere che ne forniscono beni e servizi. Le pubbliche amministrazioni assicurano lo svolgimento in via ordinaria delle prestazioni lavorative in forma agile del proprio personale dipendente. In ordine alle attività produttive e alle attività professionali si raccomanda che sia attuato il massimo utilizzo da parte delle imprese di modalità di lavoro agile per le attività che possono essere svolte al proprio domicilio o in modalità a distanza; siano incentivate le ferie e i congedi retribuiti per i dipendenti nonché gli altri strumenti previsti dalla contrattazione collettiva; siano sospese le attività dei reparti aziendali non indispensabili alla produzione; assumano protocolli di sicurezza anti-contagio e, laddove non fosse possibile rispettare la distanza interpersonale di un metro come principale misura di contenimento, con adozione di strumenti di protezione individuale; siano incentivate le operazioni di sanificazione dei luoghi di lavoro, anche utilizzando a tal fine forme di ammortizzatori sociali.
Coronavirus, cosa chiude e cosa resta aperto: ecco il testo del nuovo decreto
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