Reggio Calabria – La Guardia di finanza di Reggio Calabria ha sequestrato 900 kit per la diagnosi del coronavirus, non validati dalle autorità sanitarie nazionali, mancanti di certificazione CE e messi in vendita anche attraverso un sito web dedicato. Dalla documentazione acquisita nel corso del controllo su un Centro di analisi biochimiche della Piana di Gioia di Tauro è risultato che alcuni utenti avevano già effettuato il bonifico per l’acquisto online dei prodotti, non ancora consegnati proprio grazie all’intervento dei finanzieri.
Al titolare del Laboratorio i militari della 2’ Compagnia di Gioia Tauro hanno contestato la violazione della fattispecie prevista dalle direttive CE, punita con la sanzione amministrativa da 21.400 a 128.400 euro, prevista per la violazione del comma 3 dell’articolo 19 del decreto legislativo 08/09/2000 “Attuazione della direttiva 98/79/CE relativa ai dispositivi medico-diagnostici in vitro”. Il Nucleo speciale antitrust della Guardia di finanza avanzerà una proposta di adozione di provvedimento cautelare all’Autorità garante della concorrenza e del mercato ai sensi del Codice di Consumo, con l’inibizione della pagina web in questione.
“La vendita a cittadini ignari ed impauriti di dispositivi per i quali non è provata in alcun modo l’efficacia – sottolineano gli investigatori – pone in serio pericolo la salute e l’incolumità pubblica, atteso che l’eventuale responso di negatività del test avrebbe potuto in ipotesi consegnare ‘patenti’ di estraneità al contagio a soggetti che avrebbero così potuto contribuire alla diffusione del virus”.
Reggio Calabria, sequestra 900 kit “illegali” di auto diagnosi
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