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mercoledì, 12 Marzo, 2025
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Pallaria a calabrianews: i medici dicono quali ventilatori servono, la ProCiv li trova

Catanzaro – Dopo aver consegnato nella mani del presidente Santelli le sue dimissioni da capo della Protezione civile, l’ing. Domenico Pallaria spiega a calabrianews quello che, a suo avviso, la trasmissione “Report” andata in onda lunedì su Rai 3, ha omesso di far sentire. (A breve vi proporremo l’intervista integrale).
Allo stesso modo ha voluto chiarire anche le circostanze amministrative che lo hanno portato dal mese di novembre ad assumere ad interim la guida della ProCiv calabrese e che sono legate al fatto che l’avviso pubblico per l’individuazione del nuovo incaricato non è stato ancora portato a compimento.
“La funzione della Protezione civile – aggiunge ai nostri microfoni – è esclusivamente tecnico-organizzativa in quanto entra in azione quando un particolare evento si è già verificato come terremoti, inondazioni o altro. In questa fase, invece, la ProCiv ha dovuto misurarsi con qualcosa mai avvenuto prima e, quindi, è stato necessario che ogni attività posta in essere fosse sottoposta a preventiva verifica scientifica di esperti. Da qui la frase, estrapolata da un’intervista molto più ampia e dettagliata, in cui affermo – dice Pallaria – di non sapere come funziona un ventilatore polmonare che, mi sia consentito, è persino rassicurante nella misura in cui ho dettagliatamente spiegato che io e il mio gruppo di lavoro abbiamo definito il percorso burocratico-amministrativo, la valutazione di merito e di dettaglio è affidata, come accade dovunque, a professionisti con competenze specifiche”.
Sono i medici- ha proseguito Pallaria- “che devono dirci quali ventilatori servono e sono efficaci, poi compito della ProCiv è quello di trovarli e metterli a disposizione delle strutture sanitarie”.
Nel corso dell’intervista esclusiva rilasciata a calabrianews, l’ing. Domenico Pallaria alla nostra specifica domanda se la Calabria è in condizione di affrontare una ulteriore diffusione del contagio da covid ha voluto mandare segnali tranquillizzanti: “tenuto conto del numero dei contagi- ha detto – è evidente che i soggetti interessati hanno tutti avuto contatti con persone provenienti dalla aree più interessate del Nord, un rischio che dopo l’ordinanza di chiusura della Regione si è ridotto moltissimo, altrimenti a mio avviso – ha concluso- oggi avremmo registrato una situazione ben più critica”.

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