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giovedì, 26 Dicembre, 2024
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E’ un anticorpo recuperato nel sangue di un sopravvisuto all’epidemia di Sars del 2000

Un anticorpo recuperato dal sangue di un sopravvissuto all’epidemia di Sars nei primi anni del 2000 ha rivelato una potenziale vulnerabilità del nuovo coronavirus che causa Covid-19. Lo rivela uno studio condotto dagli scienziati dello ‘Scripps Research Institute’ di La Jolla, insieme a colleghi dell’Università di Hong Kong. Lo studio, pubblicato oggi su ‘Science’, è il primo a mappare l’interazione di un anticorpo umano con il nuovo coronavirus a risoluzione quasi atomica. Sebbene l’anticorpo sia stato prodotto in risposta a un’infezione da Sars (sindrome respiratoria acuta grave), causata dal virus SarS-CoV, reagisce in modo crociato con il nuovo coronavirus ‘cugino’ Sars-CoV-2, causa della pandemia in atto.
La mappatura ha rivelato un sito quasi identico su entrambi i coronavirus a cui si lega l’anticorpo, suggerendo un ‘tallone d’Achille’, ovvero un bersaglio vulnerabile per questa famiglia di coronavirus. “La conoscenza di siti conservati come questo può aiutare nella progettazione di vaccini e terapie contro la Sars-CoV-2, e questi proteggerebbero anche da altri coronavirus, compresi quelli che potrebbero emergere in futuro”, afferma Ian Wilson del dipartimento di biologia strutturale dello Scripps Research Institute.
Il laboratorio di Wilson è noto per i pionieristici studi strutturali sugli anticorpi collegati a virus tra cui Hiv e influenza. Questi studi sono stati utilizzati per progettare vaccini e farmaci anticorpali, nonché di altre terapie. “Il nostro obiettivo finale qui è ottenere informazioni strutturali sugli anticorpi e sui loro siti di legame e usarli per guidare la progettazione del vaccino contro Sars-CoV-2, proprio come abbiamo fatto con influenza e Hiv”, afferma Nicholas C. Wu, primo autore dello studio e ricercatore nel laboratorio di Wilson. Il nuovo studio è incentrato su un anticorpo anti-Sars-CoV chiamato CR3022, originariamente isolato nel 2006 dalla società farmaceutica Crucell Holland B.V. nei Paesi Bassi. Tra l’altro, cosa che arricchisce di mistero la scoperta, il sito del legame dell’anticorpo su questi virus non è normalmente accessibile agli anticorpi. “Abbiamo scoperto che questa regione è di solito nascosta all’interno del virus e viene esposta solo quando quella parte del virus cambia la sua struttura, come farebbe con un’infezione naturale”, afferma l’altro co-autore, Meng Yuan. Secondo il team il punto debole di Sars-Cov-2 potrebbe essere dunque il bersaglio giusto per nuove terapie mirate anti-Covid-19.

(Adnkronos)

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