I carabinieri forestali hanno sequestrato un’area sulla quale erano stati ammassati abusivamente materiali di scavo nel comune di Carfizzi (Kr).
I materiali provenivano da uno sbancamento, anch’esso illegale, realizzato di recente. Un imprenditore, presunto responsabile delle violazioni, è stato denunciato. L’area è di proprietà dell’amministrazione comunale che ha anche attestato l’inesistenza di atti legittimanti il deposito eseguito.
I materiali di scavo, del volume stimato di 650 metri cubi, sono stati abbandonati in prossimità di una pendice, su un’area di circa 360 mq, danneggiando anche la vegetazione esistente con presenza di erica, ginestra e leccio, oltre che alterando il deflusso superficiale delle acque.
L’area secondo quanto attestato dall’ufficio tecnico comunale, è soggetta a vincolo idrogeologico e ricade all’interno della Zps (zona di protezione speciale) Marchesato e fiume Neto della rete Natura 2000, strumento della politica dell’Unione Europea per la conservazione della biodiversità.
L’esecutore dei lavori, un imprenditore di 40 anni della zona, risponderà di una serie di reati commessi contro il patrimonio comunale e l’ambiente. L’area e i materiali accumulati sono stati posti sotto sequestro probatorio, già convalidato dall’Autorità giudiziaria. Le terre e le rocce di scavo, fanno rilevare gli inquirenti, sono classificate rifiuti speciali. Possono essere escluse, tuttavia, dalle norme sui rifiuti qualora ne sia dimostrata la qualità ambientale e ne sia garantito l’effettivo recupero secondo procedure stabilite normativamente.