Sul cado, che tanto scalpore ha suscitato, dei cani che andavano a spasso all’interno dell’ospedale di Lamezia Terme, interviene con una nota l’Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente AIDAA secondo cui avevano accompagnato in ospedale la persona che li accudiva seguendolo a distanza.
Subito sono stati catalogati come cani randagi facendo esplodere la polemica in tutta la Calabria, in realtà- prosegue la nota – si tratta di una storia molto bella ed edificante che andrebbe additata come esempio di fedeltà, amore e gratitudine dei cani nei confronti della persona che li accudisce.
“Al posto di innescare questa polemica per un momento di notorietà il consigliere che ha pubblicato il video sui social si faccia promotore di una vera campagna di sterilizzazione e microchippatura dei randagi , questi due cani sono la dimostrazione che esiste in Calabria il fenomeno dei cani di proprietà che però vengono lasciati liberi di circolare senza microchip e quindi paragonabili ai randagi- scrivono gli animalisti-ma che randagi non sono e noi pensiamo che il numero di questi cani sia notevole, per questo torniamo a chiedere una campagna straordinaria di sterilizzazioni e microchippatura dei cani in Calabria. Infine sotto il profile del rapporto tra uomo ed animali questa è una storia non da condannare ma da prendere ad esempio”.