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giovedì, 26 Dicembre, 2024
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Aiello cugino del boss, Morra (Antimafia): Nessun sostegno alla lista, scorretto aver omesso tali informazioni

La pubblicazione dell’articolo di Lucio Musolino su “Il Fatto quotidiano” in cui si dice che il candidato alla presidenza della regione Calabria per il MoVimento 5 Stelle Francesco Aiello è cugino di primo grado di Luigi Aiello, ritenuto boss di ‘ndrangheta e ucciso in un agguato il 21 dicembre 2014 nella faida tra cosche del Reventino, sta generando grande imbarazzo nei pentastellati.
Francesco Aiello, come riportato in altra èarte del giornale, spiega di non aver nulla a che vedere con il cugino e che per storia personale è lontano da ogni possibile accostamento con fatti inerenti la ‘ndrangheta.
Pesantissimo, invece, l’intervento del presidente della Commissione parlamengtare antimafia, Nicola Morra, anch’egli del MoVimento 5 Stelle che sempre a Musolino fa sapere “Non darò alcun sostegno alla lista…occupare gli spazi di cui ha parlato il procuratore Gratteri di recente è fondamentale, ma farlo con le persone giuste è un obbligo morale per chi fa politica attiva. Mi sarei aspettato dal candidato Aiello maggiore pubblicità e trasparenza sulle sue parentele”.
Per Morra, inoltre, “La faida del Reventino è stata una faida sanguinaria e visti i precedenti di Luigi Aiello, cugino del candidato, e lo scalpore mediatico sulla questione dell’abitazione di Francesco Aiello, avrei preferito sapere, appunto, che parte dei lavori per quell’abitazione oggi al centro di polemiche furono eseguiti dal suo cugino. Avere omesso queste informazioni credo non sia affatto corretto”.
Ma il presidente dell’antimafia non si ferma qui e riserva pesanti critiche anche al coordinatore della campagna elettorale dei cinquestelle Paolo Parentela.
“Spero – dichiara ancora Morra – che il coordinatore di queste elezioni regionali non ne fosse a conoscenza, anche se gli obblighi di prudenza in questa terra impongono per chicchessia accertamenti approfonditi. Questo è uno dei motivi per cui non ho partecipato e non parteciperò alla campagna elettorale. Terrò ben lontana la mia persona da questa vicenda, in quanto ho un ruolo istituzionale da onorare. L’altro motivo per cui non darò alcun sostegno alla lista è il metodo di composizione: ridursi all’ultimo minuto ti fa scontrare con problemi che non hai il tempo di affrontare e risolvere. Mi spiace dirlo, ma stiamo rischiando di gettare alle ortiche un discreto patrimonio che a fatica abbiamo costruito in una regione così difficile e largamente occupata dalla ‘ndrangheta. Dire che si sia operato con leggerezza è un eufemismo”.

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