Le immagini dell’alluvione che ha colpito diversi territori delle Marche hanno scosso tutti. La tragedia purtroppo non ha lasciato scampo a diverse persone che hanno perso la vita nel tentativo di salvarsi o di salvare oggetti a loro cari. Purtroppo l’Italia paga ancora una volta il danno di essere una delle nazioni più a rischio da un punto di vista idrogeologico. Un territorio fragile sia a causa della sua conformazione, sia a causa della negligenza della classe politica che tende spesso a sottostimare i rischi. La tragedia delle Marche non è la prima e non sarà probabilmente l’ultima. Fatto sta che ha riacceso i riflettori sul pericolo che alcuni territori corrono maggiormente.
Quali sono quindi le regioni a più alto rischio? Al primo posto troviamo la Calabria con il 17,1% di territorio considerato ad alto rischio. Al secondo posto l’Emilia Romagna con l’11,6. Segue il Veneto al terzo posto con il 10% seguita da poco dal Friuli che si ferma al 9,6. Fermo restando l’imprevedibilità degli eventi avversi e una pericolosità maggiore soprattutto in presenza di fiumi, la classifica mostra come bisogna fare maggiore attenzione soprattutto nei distretti delle Alpi Orientali e dell’Appennino meridionale, in particolare nelle zone montuose della Calabria. Quanto alle città, in base ai dati storici Roma, Bari, Milano, Genova e Palermo risultano essere quelle più a rischio.
I numeri mostrano come in Italia negli ultimi due anni gli eventi meteorologici avversi sono stati sempre più numerosi. Segnali di un cambiamento climatico che accanto a periodi di caldo torrido, alterna temporali sempre più violenti. Nel 2021 secondo i numeri si sono verificati 187 fenomeni meteorologici estremi, che hanno provocato danni nei territori con 9 morti. Da gennaio a luglio di quest’anno gli episodi registrati sono già 132 che hanno lasciato una lunga scia di danni e devastazione.
Il nostro paese per la particolare posizione geografica al centro del mediterraneo è uno dei paesi più colpiti dalle mutazioni del clima. L’aumento delle temperature procede a ritmi più elevati rispetto alla media globale. Per questo lo scenario futuro sarà caratterizzato, secondo gli esperti, sempre da meno piogge ma più intense. Ed è su questi fenomeni spesso imprevedibili che bisogna fare attenzione.