L’ambulatorio infermieristico della Cittadella regionale non è mai stato rifornito di farmaci, presidi e non si è nemmeno provveduto allo smaltimento dei rifiuti speciali fin dalla sua (nuova) inaugurazione. Era il primo settembre 2022 quando, dopo una lunga battaglia condotta dal sindacato CSA-Cisal, l’importante punto di prima assistenza per i dipendenti regionali aveva ripreso le attività dopo una lunghissima pausa. Eppure – evidenzia il sindacato – oggi scopriamo che l’allora Azienda Ospedaliero-Universitaria Mater Domini (adesso, l’Aou “Renato Dulbecco”) non ha rispettato l’atto d’intesa lasciando a mani nude due coraggiosi operatori sanitari che svolgono la propria attività presso l’ambulatorio all’interno della Cittadella.
GLI APPELLI DEGLI INFERMIERI E DEL DATORE DI LAVORO INASCOLTATI NONOSTANTE GLI OBBLIGHI DALL’EX AOU MATER DOMINI – Gli infermieri, con una nota dello scorso 17 novembre e indirizzata agli enti interessati, hanno segnalato l’incresciosa circostanza e fatto l’ennesimo appello che, a quanto pare, non sarebbe il solo. Sollecitazioni finora rimaste inascoltate, così come i richiami del dirigente “Datore di Lavoro” della Regione Calabria. L’Azienda Ospedaliero-Universitaria continua, purtroppo a disattendere, l’obbligo contenuto nell’articolo 4 “Fornitura materiali di consumo”, dell’atto d’intesa firmato con la Regione Calabria che impone, alla prima, di fornire “… i dispositivi di protezione individuale necessari per le attività di servizio al proprio personale; materiale sanitario, farmaci e presidi necessari alle prestazioni infermieristiche ambulatoriali; gli appositi contenitori per lo smaltimento dei rifiuti speciali e provvederà al relativo smaltimento” (VEDI FOTO).
LE RICHIESTE DI FARMACI E SOLUZIONI GALENICHE DA PARTE DEGLI INFERMIERI – Nel dettaglio, l’ultima richiesta (per giunta, con carattere di urgenza) di farmaci e soluzioni galeniche per l’ambulatorio porta la data del 6 marzo 2023 e vengono richiesti: acido acetilsalicilico, betametasone eg da 1,5 e 4 mg, carvasin, diclofenac, flebocortid, gentamicina crema, konakion soluzione orale e iniettabile, ramipril, ranitidina, rilaten, spasmex, tachipirina, trimeton, siringhe monouso da 5 e 20 ml, perossido di idrogeno 3%, guanti monouso chirurgici in lattice, cestello porta flebo, tamponi nasali emostatici, strisce reattive plasma calibrate per la determinazione della glicemia, bende elastiche di fissaggio auto aderenti ad alto sostegno, garza idrofila in compresse, sodio cloruro. Non si può certo dire che l’Azienda Ospedaliero-Universitaria non ne sapesse nulla. Addirittura, per l’acquisto di alcuni farmaci e presidi sono stati costretti a provvedere – in maniera autonoma – gli stessi operatori sanitari. Parliamo di farmaci e soluzioni galeniche che sono essenziali nell’ambulatorio per garantire un pronto intervento, in caso di necessità, a lavoratori e utenti della Cittadella regionale.
BOMBOLA D’OSSIGENO SCADUTA (VEDI FOTO) E RIFIUTI SPECIALI NON SMALTITI – Persino la bombola d’ossigeno (in acciaio a gas medicale compresso), fondamentale per un primo soccorso in caso di emergenza – e che pare non sia stata neppure fornita dall’Azienda Ospedaliero-Universitaria – è scaduta nientemeno che ad agosto 2023 (VEDI FOTO). E nel frattempo cosa si fa? Nel caso capiti una pronta emergenza si aspetta forse che intervenga l’ambulanza in Cittadella? La bombola d’ossigeno, al pari di farmaci e soluzioni galeniche, avrebbe dovuto essere stata fornita dall’Aou fin dall’inaugurazione dell’ambulatorio. Da settembre 2022 a novembre 2023, ancora siamo in attesa. E inoltre parrebbe, almeno fino a oggi, che ci siano due contenitori contenenti rifiuti speciali e che, paradossalmente, siano allocati all’interno del bagno per i portatori di handicap all’interno dello stesso ambulatorio in attesa di essere smaltiti. In questi contenitori ci sarebbero siringhe (comprese quelle della campagna vaccinale antinfluenzale 2023/2024 effettuata nei giorni scorsi) e tanto altro materiale residuo. Cosa bisogna aspettare prima che l’ex Azienda Ospedaliero Universitaria Mater Domini decida di intervenire anche per lo smaltimento?
L’EX AOU MATER DOMINI RISPETTI L’ATTO D’INTESA – La sicurezza sul posto di lavoro è un diritto fondamentale e dunque un ringraziamento doveroso – dichiara il sindacato CSA-Cisal – va ai due infermieri che in prima linea, con grande senso di coraggio, umanità e impegno quotidiano svolgono il loro servizio di assistenza con dedizione, amore, professionalità, precisione e tempestività. Ci appelliamo affinché l’ex Aou Mater Domini (oggi “Renato Dulbecco”) provveda al più presto ad adempiere ai propri obblighi di fornitura non lasciando soli i due gli operatori sanitari sprovvisti degli elementi necessari a prestare assistenza a chiunque ne abbia bisogno all’interno della Cittadella regionale.