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mercoledì, 27 Novembre, 2024
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Anastasi: “Finanziare la ristrutturazione degli edifici rurali”

Reggio Calabria- Il capogruppo di “Io resto in Calabria” in consiglio regionale, Marcello Anastasi, ha lanciato l’idea di finanziare la ristrutturazione degli edifici rurali d’interesse storico, presenti nella nostra regione.

“Trasformare quello che la natura e la storia di questa terra ci ha consegnato in opportunità di sviluppo in chiave produttiva ed economica nel rispetto dell’identità e delle tradizioni. In quest’ottica si pone l’idea di prevedere misure specifiche per finanziare la ristrutturazione e la valorizzazione degli edifici rurali e di interesse storico nell’ambito di una rete che possa sviluppare un nuovo turismo consapevole con il rilancio delle campagne e delle coltivazioni legate alle antiche tradizioni identitarie ancora forti e salde in Calabria”.
È la proposta del capogruppo consiliare di “Io resto in Calabria” Marcello Anastasi rivolta all’assessore regionale alle Politiche Agricole e Sviluppo Agroalimentare, Gianluca Gallo.
“Un’iniziativa che inserisca il tema della valorizzazione identitaria dentro un progetto di fruttuose partnership tra Comuni, proprietari degli immobili coinvolti e rete dell’ospitalità (alberghi, agriturismi, ristoranti), per dare vita ad un circolo virtuoso. Un progetto che, oltre a far riemergere e promuovere le ricchezze che il nostro territorio vanta, abbia positive ricadute economiche e generi ricchezza per la nostra Calabria”.
Spiega Anastasi: “L’idea nasce su impulso di tanti, soprattutto giovani, che – forti della ricchezza degli insediamenti archeologici e della bellezza della natura della nostra terra – progettano un futuro di ritorno all’agricoltura in chiave innovativa ma nel rispetto della tradizione”.
“La Calabria ha una tradizione rurale. La campagna – prosegue Anastasi – rappresenta la memoria storica dell’ossatura economica della regione, come testimoniano gli innumerevoli immobili disseminati sul territorio. Ovunque, nelle nostre campagne, sono presenti vecchi frantoi, mulini, palmenti, opifici in genere, a ricordare il passato lavorativo che caratterizzava la nostra regione. La campagna e gli antichi mestieri ad essa legati sono la nostra storia e la nostra storia è indissolubilmente intrecciata alla terra e ai suoi prodotti”.
Conclude il capogruppo di Iric: “Questi edifici storici – molti dei quali oggi dimenticati ed abbandonati, sia per incuria che per mancanza di risorse economiche dei proprietari – rappresentano tanto la storia quanto il futuro, se solo si riuscisse a recuperarli e ristrutturarli, magari rimettendoli in funzione, ed ove possibile, adeguandoli alle nuove misure europee”.

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