Nasce anche in Calabria il “Coordinamento unitario pensionati lavoro autonomo (Cupla)”. L’organismo – è scritto – che sarà costituito dalle associazioni nazionali dei pensionati Anap Confartigianato, Federpensionati Coldiretti, Fipac Confesercenti, Cna Pensionati, alle quali fanno riferimento i pensionati e le persone anziane, è stato presentato questa mattina nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta da remoto, e in presenza nella sede di Confartigianato Imprese Calabria, a Catanzaro.
Presenti, – si legge ancora – oltre al segretario regionale di Confartigianato, Silvano Barbalace, il presidente di Anap Confartigianato, Rocco Leotta, coordinatore del Cupla Calabria, la vice coordinatrice Elvira Leuzzi (presidente di Federpensionati Coldiretti), Leopoldo Gigliotti (presidente Cna Calabria) e Giuseppe Melingolo (coordinatore regionale Federpensionati Coldiretti). Collegati in streaming, il coordinatore nazionale del Cupla e membro dell’ufficio di Presidenza Anap Confartigianato, Gian Lauro Rossi, e il presidente nazionale di Federpensionati Coldiretti Giorgio Grenzi, oltre e Gianfranco Trotta (coordinatore nazionale di Fipac Confesercenti) e Pasquale Capellupo (Confesercenti Calabria).
Il Coordinamento Unitario dei Pensionati del Lavoro Autonomo – prosegue la nota – è stato costituito oltre trent’anni fa, nel 1987, dalle Associazioni pensionati aderenti alle Associazioni dei lavoratori autonomi del commercio, artigianato e agricoltura della nostra provincia. In Calabria, con la sottoscrizione di quattro su otto delle sigle aderenti a livello nazionale, saranno rappresentati oltre 40 mila pensionati. L’attività del Cupla consiste nel coordinare le iniziative rivolte a tutelare i diritti di tutti i pensionati, secondo la convinzione che “uniti siamo più forti” e possiamo avere maggiore influenza sulle scelte sociali, sanitarie e assistenziali che ci riguardano. Vogliamo favorire il riconoscimento del ruolo dell’anziano nella società moderna, con particolare attenzione alle peculiari problematiche degli anziani. I pensionati aderiscono alle associazioni di categoria che a loro volta aderiscono al Cupla, il Coordinamento sindacale articolato anche a livello Regionale e Nazionale. Hanno così una doppia tutela e una maggiore forza contrattuale nei confronti di Enti e Istituzioni.
«Questa nostra iniziativa punta a dare più forza e incisività alle organizzazioni che le compongono per riconoscere il ruolo dell’anziano delle società moderna – afferma il presidente Leotta –. Vogliamo mettere in campo progetti e azioni volte a favorire la promozione degli interessi e delle istanze dei pensionati e degli anziani, realizzando una comune linea di azione verso le Istituzioni. E questo prima di tutto sollecitando la creazione di tavoli regionali in cui sieda attivamente una nostra rappresentanza».
La vice coordinatrice Elvira Leuzzi ha centrato l’attenzione sull’incidenza degli anziani nel servizio sanitario regionale e sull’efficienza di un sistema che spesso non risponde ai bisogni di questa fetta di popolazione che rappresenta un terzo dei calabresi. «Parliamo di 770 mila pensionati, di cui 703 mila che godono di pensione . C’è un appesantimento del sistema sanitario che finisce per gravare sulle famiglie anche a causa della dislocazione territoriale. Abbiamo 324 Comuni che hanno meno di 5000 abitanti, il che significa che non godono di alcun servizio sanitario specifico; 46 Rsa in tutta la regione, ma per ogni 10 mila anziani, che hanno oltre 65 anni età, abbiamo solo 95 posti letto, non abbiamo ospedali geriatrici. Ecco, il ruolo del Cupla è proporre iniziative e progetti, sollecitare la politica per supportare e coadiuvare varie e diverse a sostegno degli anziani».
Il Coordinamento unitario lavorare pensionati lavoro autonomo punta, quindi, ad incidere nelle politiche di tutela degli anziani, come ha rimarcato il presidente Rossi ma «non solo dal punto di vista politico sindacale ma anche negli eventi culturali e sociali che possano sostenere questa importante categoria di popolazione. È molto importante che in Calabria si costituisca questo regolamento – ha detto ancora Rossi – recuperando un ritardo tra le regioni del Sud. Ed è giusto insistere affinché il coordinamento intervenga nei tavoli istituzionali convocati dalla Regione dove si discute di socio assistenziale, sistema sanitario, di tutte le problematiche che si creano per anziani: dobbiamo chiedere un tavolo permanente di confronto».