L’archeologia, a Reggio Calabria, scende in piazza. Dal 23 gennaio, infatti, parte l’iniziativa del Museo archeologico nazionale di Reggio con un laboratorio sperimentale allestito in piazza Paolo Orsi che consentirà al pubblico di assistere a una serie di attività scientifiche solitamente riservate agli studiosi. Il progetto “Agorà: L’archeologia di Reggio in piazza” prende vita dal protocollo d’intesa sottoscritto pochi giorni fa tra il Museo e la soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Reggio Calabria e la Provincia di Vibo Valentia per condividere attività, iniziative, programmi di ricerca, conservazione, tutela, promozione e valorizzazione dei contesti archeologici provenienti dal territorio di Reggio e custoditi nei depositi di entrambi gli Istituti.
Nella Agorà, spiega una nota, sarà possibile osservare in diretta una équipe di ricercatori della Scuola superiore meridionale di Napoli, guidata da Carlo Rescigno, impegnati nella digitalizzazione delle terrecotte architettoniche provenienti dagli scavi urbani di Reggio Calabria, ovvero l’area sacraGriso-Laboccetta, via XXIV maggio e piazza Italia. Il primo di una serie di “laboratori aperti”, calendarizzati fino alla primavera, che vedranno puntare i riflettori su reperti mai esposti prima e team di studio e ricerca in azione. “Un progetto nato da un’idea di Filippo Demma – commenta il direttore Fabrizio Sudano – che il personale del Marrc è riuscito a implementare e realizzare in breve tempo.
Un segnale di accoglienza e apertura al territorio e di grande attenzione alla divulgazione scientifica”. Protagonista al museo anche l’Accademia di belle arti di Reggio Calabria, con l’inaugurazione della mostra “Intrecci. Trame preziose tra Reghion e Reggio” curata dal direttore dell’Accademia Piero Sacchetti, da Filippo Malice, docente titolare della cattedra di Scultura e coordinatore della Scuola di sculturaee, e Claudia Ventura, responsabile dell’Ufficio tecnico del Museo. Nelle vetrine in sala conferenze verranno esposti gioielli e piccole decorazioni frutto della reinterpretazione della grande tradizione di artigianato artistico di Reggio. (Fonte: ANSA)