“Un risultato importante, frutto di anni di collaudata sinergia tra il Ros e la Dda. Questa indagine conferma l’indispensabilità delle intercettazioni, senza le quali non saremmo arrivati alla cattura del boss Pasquale Bonavota”. Lo ha detto il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri commentando la cattura del latitante 49enne Pasquale Bonavota che era l’unico soggetto rimasto in stato di latitanza a seguito dell’esecuzione dell’operazione ‘Rinascita-Scott’ che, il 19 dicembre 2019, ha portato all’arresto di 334 soggetti ritenuti appartenenti alle strutture di ‘ndrangheta della provincia vibonese.
“L’arresto – ha commentato Massimiliano D’Angelantonio, comandante del II reparto investigativo del Ros – è il frutto della costante collaborazione tra la Dda di Catanzaro e l’Arma dei carabinieri in tutte le sue componenti, Ros, Territoriale e Cacciatori. Giunge a seguito di una complessa strategia di contrasto decisa dai vertici del Raggruppamento nei confronti della ‘ndrangheta e che oltre all’operazione Rinascita-Scott ha riguardato anche le operazioni Stige e Petrolmafie sempre coordinate da Dda di Catanzaro”.
Dopo la cattura di Matteo Messina Denaro e Rocco Morabito, il Reparto operativo speciale dei carabinieri ha messo a segno dunque un altro importante risultato. Un risultato dietro al quale si trova la regia del generale del Ros Pasquale Angelosanto che ha coordinato tutte le operazioni.