Dolore, rabbia e rimorso per una morte probabilmente evitabile. È quella di Serafino Congi, il 48enne deceduto il 5 gennaio sull’ambulanza che lo stava trasportando dal Pronto Soccorso di San Giovanni in Fiore a Cosenza. L’attesa di 3 ore del 118 potrebbe essere stata fatale e questo è uno degli aspetti su cui la magistratura dovrà fare chiarezza, come richiesto nell’esposto che l’associazione Codici ha deciso di presentare per fare luce su questa drammatica vicenda.
“Quanto accaduto è grave ed inaccettabile – dichiara Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici –. C’è un uomo che si reca in Pronto Soccorso lamentando sintomi che fanno pensare ad un infarto, le condizioni sono gravi al punto da rendere necessario un trasferimento, ma a causa dei ritardi nei soccorsi perde la vita. Stando a quanto emerso finora, il 118 cittadino non sarebbe potuto partire a causa della mancanza di un medico in servizio disponibile e la corsa disperata dell’ambulanza giunta da Cosenza è stata purtroppo vana, perché il paziente è spirato durante il trasferimento. La carenza di personale è un problema cronico del Sistema Sanitario Nazionale, che in alcune realtà ha delle conseguenze pesantissime. Senza entrare nella polemica politica che si è aperta per quanto accaduto al Pronto Soccorso di San Giovanni in Fiore, confidiamo nel lavoro della magistratura affinché venga fatta chiarezza su questo caso sospetto di malasanità. È un atto doveroso nei confronti di una famiglia e di una comunità sconvolte da una morte che una sanità attrezzata ed efficiente molto probabilmente avrebbe potuto evitare”.
L’associazione Codici è impegnata da anni contro la malasanità con battaglie legali volte a tutelare e riaffermare il diritto alla salute. In caso di errori medici o inefficienze è possibile fare una segnalazione telefonando al numero 065571996 o scrivendo un’e-mail all’indirizzo [email protected].