Compie oggi i 109 anni Maria Rosa Tassone, la nonnina di Calabria. I suoi compleanni vengono scanditi dall’autorevole Blog inglese Gerontology. A raccontare la sua storia l’Associazione Giustitalia che si occupa, tra le altre cose, della tutela legale delle persone molto anziane. Nata il 25 gennaio 1915 a Spadola in Provincia di Vibo Valentia, solo un anno dopo lo scoppio della Prima Guerra Mondiale. Nella sua lunga vita ha visto alternarsi il Regno d’Italia e poi la Prima e Seconda Repubblica, oltre 10 Papi, Re e Capi di Stato e di Governo. Scampata agli orrori delle due Guerre Mondiali, era sopravvissuta alla spagnola nel 1918 (quando aveva solo 3 anni), alla Sars nel 2004 ed al Covid nel corso degli ultimi anni.
Ha una famiglia molto numerosa che conta figli, nipoti e pronipoti per un totale di 26. Il segreto della sua longevità è una vita tranquilla, pasti leggeri accompagnati da un bicchiere di vino ogni tanto, mai una sigaretta in bocca e mai un eccesso di troppo.
Nata il 25 gennaio 1915, è stata testimone di diverse fasi storiche, economiche e sociali tra cui le due guerre mondiali, il ventennio fascista, il passaggio dalla monarchia alla repubblica, la guerra fredda, la caduta del muro di Berlino, le crisi economiche e le diverse pandemie (Spagnola, Sars, Covid-19). Nella sua Spadola, meno di 800 abitanti in provincia di Vibo Valentia, è amata ed ammirata per la sua semplicità e per la sua socievolezza. Ama la tranquillità, le piace la pasta e fagioli, magari accompagnata da un buon bicchiere di vino, non si concede eccessi, non gradisce e ha mai gradito il fumo.
“Quello della signora Maria Rosa è un importante traguardo della donna, della sua famiglia, della Calabria e dell’Italia intera. Infatti – sostiene l’associazione Giustitalia – in un periodo storico nel quale le persone anziane vengono sempre più emarginate e malamente tutelate dallo Stato, ritornare al ‘passato’ quando ‘l’anziano di famiglia’ rappresentava un valore aggiunto per tutti, significa guardare al futuro con i valori custoditi dalla storia del nostro Paese. Il termometro della salute di uno Stato che si voglia definire evoluto e democratico – conclude l’associazione – è la tutela che appresta alle fasce più deboli e bisognose della sua popolazione e, innegabilmente, dopo la strage fatta dal Covid negli anni di pandemia, le persone anziane sono quelle che vanno maggiormente tutelate da tutti i punti di vista”.