Ben 148 operazioni in poco più di un’ora per mettere 50 euro di carburante. Tutte transazioni da 20, 30, 70 centesimi, al massimo un euro, per accumulare quante più operazioni possibili.
Il gestore di un distributore di benzina nel trevigiano, quando all’alba ha riaperto l’attività, si è ritrovato con il registratore di cassa senza carta e 148 scontrini emessi tra le 20.15 e le 21.45 della sera prima.
“Non credevo ai miei occhi”, ha detto al Gazzettino, “all’inizo ho pensato a qualche malfunzionamento, poi guardando meglio ho visto che le operazioni erano tute di pochi centesimi, a parte due o tre da un euro. E allora ho capito che era il cashback”.
Obiettivo dei furbetti è scalare la classifica del Super Cashback, che ogni sei mesi regala 1.500 euro ai 100mila cittadini che hanno utilizzato più di tutti le forme di pagamento elettronico. Conta il numero di operazioni, a prescindere dall’importo, cosa pensata per non favorire i più ricchi.
Ma fatta la legge, trovato l’inganno. Così i benzinai chiedono al governo di prendere provvedimenti, anche perché episodi del genere si stanno verificando sempre più spesso, in tutta Italia. E se i gestori segnalano gli eventi alle forze dell’ordine, queste ultime non possono fare nulla perché si tratta di operazioni legali.
Alessandro Zavalloni, segretario nazionale di Fegica Cisl, sigla sindacale dei gestori dei distributori di benzina, chiede di “vietare più operazioni in un lasso di tempo breve nella stessa attività commerciale, un limite va messo”.
(Unioneonline/L)
In aumento la “tecnica” di effettuare decine di micro acquisti per “accumulare” operazioni
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