(Adnkronos) – Tra Jannik Sinner e la seconda finale consecutiva agli Australian Open, c'è Ben Shelton. Il tennista statunitense, numero 20 del mondo, affronterà l'azzurro nella semifinale di Melbourne, la seconda in uno Slam della carriera. Shelton cercherà di confermarsi mattatore degli italiani dopo aver eliminato, nei quarti di finale, Lorenzo Sonego in quattro set con il punteggio di 6-4, 7-5, 4-6, 7-6 (4). Ma chi è Shelton?
Nato il 9 ottobre 2002 ad Atlanta, Stati Uniti, Ben Shelton è un figlio d'arte. Con il tennis nel destino, ma almeno non da subito. Ben è figlio di Bryan, giocatore americano degli anni Novanta, mai entrato nella top 50 mondiale. Da piccolo era appassionato di football americano e si è avvicinato al tennis solo più avanti con l'età, con l'esempio del mito Andy Roddick (punto di riferimento insieme a Roger Federer). I suoi primi tornei sono tutti in casa: Shelton ha giocato vari Challenger prima di accedere all'Atp 250 di Atlanta, nel 2022, dove venne eliminato da John Isner, dopo oltre due ore di gioco. Agli appassionati tornerà in mente un particolare: Shelton iniziò a farsi notare nel circuito qualche settimana dopo, al Masters 1000 di Cincinnati. Eliminando prima Lorenzo Sonego al primo turno, proprio come successo nei quarti di finale di Melbourne, e poi il numero 5 al mondo Casper Ruud. Nel 2024, l'americano ha trionfato All'Atp di Houston, battendo in finale il francese Tiafoe. Replicando, curiosità, il titolo vinto da suo padre Bryan nel 1992. Quella degli Australian Open sarà la seconda semifinale della carriera , dopo quella degli Us Open del 2023. Shelton si è fatto notare anche in conferenza stampa. Dopo la vittoria contro Sonego, il tennista americano aveva infatti criticato le domande dei giornalisti, in particolare le tradizionali interviste sul campo: "Una cosa che voglio dire è che sono rimasto scioccato dal modo in cui i giocatori sono stati trattati dai giornalisti. Non penso che la persona che ha preso in giro Djokovic sia stato un caso isolato. L'ho notato con diverse persone, non soltanto sulla mia pelle. Ad esempio l'intervista fatta a Tien nel post partita è stata imbarazzante e poco rispettosa. Sono stati fatti diversi commenti verso di me da alcuni giornalisti tipo 'Monfils potrebbe essere tuo padre, forse è tuo padre', oppure oggi in campo 'Ben cosa si prova a non essere mai tifato dal pubblico, qualunque sia l'avversario?' Voglio dire, potrebbe anche essere vero, ma non penso che questo tipo di commenti fatti da una persona che non ho mai incontrato prima siano rispettosi. Penso che i media dovrebbero aiutarci a far crescere il nostro sport e invece c'è molta negatività e penso che questo debba cambiare". —[email protected] (Web Info)
Ben Shelton, chi è l’avversario di Sinner agli Australian Open
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