Dovranno comparire davanti al Giudice per l’udienza preliminare del tribunale di Roma il prossimo 26 marzo i cinque medici dell’ospedale ‘Bambino Gesù’ accusati di omicidio colposo in relazione alla morte di un bimbo di due anni Giacomo Francesco Saccomnanno, deceduto il 3 gennaio del 2019 e a cui, secondo l’accusa, era stato impiantato in modo errato un pacemaker. Sul caso era stata aperta una prima inchiesta poi archiviata e successivamente, sulla base di ulteriori elementi portati all’attenzione dei magistrati di piazzale Clodio è stato aperto un nuovo fascicolo nei confronti dei medici. Ora per loro la procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio.
Il piccolo, nato a Rosarno (Reggio Calabria) e affetto dalla nascita da una grave patologia cardiaca, era stato sottoposto a un intervento al centro cardiologico pediatrico Mediterraneo dell’ospedale Bambino Gesù del San Vincenzo di Taormina. Il bimbo mentre si trovava in Calabria era stato trasferito poi a Roma, dove è deceduto.
Secondo l’accusa formulata dalla procura i medici dell’ospedale romano intervennero con “macroscopico ritardo“, e vennero “mal posizionate le cannule arteriosa e venosa a sinistra del collo al paziente” che versava in “arresto cardiocircolatorio prolungato”. Da parte dei medici indagati, secondo la procura, ci fu “negligenza, imprudenza e imperizia”. Nel procedimento i genitori del bimbo si costituiranno parte civile assistiti, dagli avvocati Jacopo Macrì e Domenico Naccari.