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domenica, 24 Novembre, 2024
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VIDEO-Blitz anti-‘ndrangheta: le mani delle cosche Crotonesi anche su Manhattan, 18 arresti

Associazione di tipo mafioso finalizzata al narcotraffico, estorsione aggravata dal metodo mafioso nonchĆ© porto e detenzione illegale di armi e munizioni aggravato dal metodo mafioso. Sono queste le accuse principali contenute nellā€™ordinanza cautelare notificata nella mattina di oggi a 18 persone tra Rocca di Neto e gli Stati Uniti. Lā€™indagine, coordinata dalla Dda di Catanzaro ed eseguita dalla Polizia di Stato, ĆØ conseguenza di unā€™articolata attivitĆ  iniziata nel marzo del 2020 su input informativo del Federal Bureau of Investigation di New York, in ordine a presunti episodi estorsivi commessi nellā€™area di Manhattan da esponenti della cosca di Rocca di Neto (KR).

I poliziotti del Servizio centrale operativo, delle Squadre Mobili di Crotone e Catanzaro, hanno raccolto elementi che dimostrerebbero lā€™attuale struttura ed operativitĆ  sul territorio di Rocca di Neto della cosca Corigliano-Comito dotata capacitĆ  di controllo territoriale e gerarchie interne, legata a doppio filo con il locale di Belvedere Spinello, storicamente compenetrato dalla criminalitĆ  organizzata, con proiezioni negli Stati Uniti dā€™America dove, in concomitanza con le attivitĆ  italiane, personale del Fbi congiuntamente a quello della Polizia di Stato, ha svolto diverse perquisizioni a carico di soggetti indagati in un procedimento penale collegato. Le attivitĆ  hanno accertato, in particolare, la pressione estorsiva esercitata dai referenti della cosca in danno di realtĆ  imprenditoriali locali, nonchĆ© lā€™attivismo degli indagati nel settore del traffico e della distribuzione di sostanze stupefacenti e lā€™ampia disponibilitĆ  di armi da parte dellā€™organizzazione, ambiti nei quali, nel corso delle indagini, si ĆØ anche fatto ricorso allā€™istituto dei ritardati arresti.
Le acquisizioni probatorie, frutto di complesse attivitĆ  tecniche, perquisizioni, accertamenti di polizia e contributi offerti dai collaboratori di giustizia, documenterebbero a livello indiziario lā€™operativitĆ  del sodalizio tramite reati satellite, quali le estorsioni svolte da alcuni sodali nei confronti di imprenditori locali, che tuttavia non hanno denunciato gli estortori, considerate la principale e piĆ¹ remunerativa attivitĆ  illecita svolta dal clan. Le estorsioni avvenivano attraverso un meccanismo ben oliato, dissimulato da normali pratiche commerciali e dallā€™utilizzo di un vocabolario strategico imposto alle vittime per segnalare la disponibilitĆ  al pagamento della mazzetta: ad esempio ad ogni inizio del mese venivano ordinati dei cornetti al bar gestito dalla famiglia Corigliano.

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In una di queste occasioni la polizia giudiziaria, immediatamente dopo la consegna dei cornetti, aveva effettuato un controllo dellā€™auto dove viaggiavano gli indagati, documentandone il possesso di 2.000 euro in contanti. Le attivitĆ  avrebbero, inoltre, evidenziato che i ricavi delle attivitĆ  estorsive servivano per alimentare una cassa comune gestita dal capo famiglia, anche nella logica della spartizione dei proventi illeciti da dividere in base a precisi accordi e sulla base dello spessore criminale dei destinatari. Lā€™indagine ha permesso di constatare che i componenti del sodalizio criminale avevano a loro disposizione un numero indeterminato di armi da fuoco, tra cui pistole e fucili, al fine anche di rafforzare le capacitĆ  operative necessarie, allā€™occorrenza, per commettere altri reati. La Polizia ha anche documentato lā€™utilizzo delle armi durante una prova a fuoco compiuta dagli indagati in una zona isolata del territorio di Rocca di Neto. Attraverso mirati servizi straordinari di controllo del territorio le armi sonio state sequestrate: in particolare 4 fucili ed una pistola. Il monitoraggio sul gruppo criminale ha permesso di raccogliere elementi indiziari sulla responsabilitĆ  di alcuni danneggiamenti ed atti intimidatori, commessi dagli appartenenti al sodalizio anche per fortificare la loro supremazia sul territorio: tra questi il danneggiamento con una bomba carta ad un distributore automatico di snack e bevande di Rocca di Neto.

Ecco i nomi dei soggetti coinvolti:
Michele Antonio Comito, detto ā€œTotonnelloā€ (1963)
Domenico Barbaro (1991)
Virgilio Antonio Bruno, detto ā€œEgidioā€ (1970)
Luigi Corigliano, detto ā€œCapa iancaā€ (1995)
Pietro Marangolo, detto ā€œIosceraā€ (1977)
Gabriele Stefanizzi (1993)
Giuseppe Martino Zito, detto ā€œUā€™ Curnacchiaā€ (1970)
Francesco Comito, detto ā€œCapa 58ā€ (1989)
Umberto Comito (1968)
Pantaleone Marino (1961)
Fortunato Barone (1969)
Michele Antonio Comito, detto ā€œTotonnoā€ (1991)
Luigi Corigliano, detto ā€œCatamminoā€ (1996)
Patrizia Cundari (1967)
Salvatore Comito, detto ā€œU scienziatoā€ (1987)
Rosario Barberio, detto ā€œSarinoā€ (1961)
Martino Corigliano (1966)
Pietro Corigliano (1968).

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