Reggio Calabria – “L’inchiesta ‘Chirone’ conferma, ancora una volta, la forza della penetrazione, i condizionamenti, l’asservimento della parte illegale della pubblica amministrazione nei confronti della ‘ndrangheta in molte delle attivitĆ istituzionali in provincia di Reggio Calabria”. Lo dichiara il procuratore capo di reggio Calabria, Giovanni Bombardieri.
“Il settore, ancora una volta – fa rilevare – ĆØ quello della sanitĆ e della salute, in particolare i servizi erogati dall’Asp di Reggio Calabria, in atto commissariata per infiltrazioni mafiose. L’inchiesta – continua Bombardieri – consente di ricostruire i rapporti di cointeressenza di alcuni soggetti intranei o collegati allo storico clan Piromalli-MolÄ di Gioia Tauro, che giungono ad esercitare pressioni per pilotare nomine dirigenziali delle strutture dell’ Asp di reggio Calabria, in particolare nella sua proiezione territoriale tirrenica, al fine di ācostruireā referenze interne da finalizzare ai propri illeciti interessi e con il risultato della affermazione del proprio potere āndranghetista sul territorio, come peraltro riferito da numerosi collaboratori di giustizia”.
La Procura della Repubblica di Reggio, assicura il prcocuratore, “continuerĆ comunque ad esercitare il suo impegno istituzionale per salvaguardare il diritto dei cittadini alla salute continuando ad incalzare le eventuali connivenze degli apparati pubblici con le organizzazioni criminali e mafiose in difesa non solo dei cittadini, ma della libertĆ d’impresa cosƬ duramente colpita in questa provincia”.
Bombardieri: “A Reggio parte della pubblica amministrazione asservita a clan”
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