Catanzaro – Prove concrete di alleanza tra Pd e Movimento 5 Stelle in vista delle prossime elezioni regionale in Calabria. Negli ultimi giorni si sta registrando un’accelerazione e nel percorso lanciato, a livello nazionale, dal segretario democratico Enrico Letta e dall’ex premier e oggi leader “in pectore” dei pentastellati Giuseppe Conte.
Si moltiplicano i segnali di avvicinamento di due forze politiche che in Calabria finora sono state agli antipodi, su posizioni contrapposte, ma che oggi sembrano meno lontane di prima.
Il primo segnale è arrivato da una riunione on line dell’ex ministro Francesco Boccia, uno dei big del Nazareno, con il gruppo dirigente del Pd calabrese, tra cui il commissario Stefano Graziano e il consigliere regionale Nicola Irto, indicato dai dem regionali come candidato alla presidenza della Regione.
Secondo quanto si è appreso, Boccia, dopo aver espresso apprezzamento per lo sforzo unitario che sta caratterizzando il Pd calabrese, avrebbe invitato lo stesso Graziano e Irto a costruire un’alleanza la più larga possibile, a partire prioritariamente dal dialogo con il Movimento 5 Stelle.
Gli angoli da smussare sono tanti, le diffidenze, soprattutto dei pentastellati verso il Pd calabrese, sono ancora forti, inoltre il M5S calabrese deve fare i conti anche con una base che guarda con più interesse e “trasporto” alla candidatura a governatore del sindaco di Napoli Luigi De Magistris, ma il canale di contatto è stato avviato.
Il riscontro è stato una nota della deputazione parlamentare del Movimento 5 Stelle eletta nel 2018 in Calabria che ha auspicato la costruzione di un’alleanza strutturale con il Pd anche se ha messo anche dei “paletti”, come la discontinuità rispetto al passato, il coinvolgimento nelle trattative anche del Polo civico di De Magistris, e il no a nomi di candidati decisi unilateralmente.
La nota è firmata praticamente da tutti i parlamentari M5S calabresi – tra questi l’ex sottosegretario Anna Laura Orrico e l’attuale sottosegretaria Dalila Nesci – e dall’europarlamentare Laura Ferrara, in sostanza dall’area governista dei pentastellati.