(Adnkronos) – Duro colpo alla criminalità organizzata dell'area Nord di Napoli. Oggi i carabinieri del Gruppo Castello di Cisterna hanno eseguito una ordinanza cautelare emessa dal gip partenopeo nei confronti di due gruppi criminali attivi nella città di Pomigliano d'Arco che si contendevano il territorio con sparatorie in strada: 27 gli arresti, di cui 23 in carcere, 4 agli arresti domiciliari. I detenuti davano ordini dal carcere grazie ai telefonini. I reati contestati sono, a vario titolo, associazione di tipo mafioso nonché di tentata estorsione, estorsione, detenzione e porto di armi, pubblica intimidazione con uso di armi, incendio, tentato omicidio, ricettazione, associazione finalizzata al traffico illecito di stupefacenti, detenzione a fine di spaccio di droga, accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di soggetti detenuti, rapina, usura, sequestro di persona, delitti aggravati dal “metodo mafioso” e dalla finalità di agevolare, rispettivamente, i clan camorristici “Ferretti” e “Cipolletta” di Pomigliano d’Arco e dintorni. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, le due organizzazioni sarebbero risultate in lotta tra loro per il controllo del territorio e del mercato della droga, ed avrebbero realizzato azioni di fuoco, incendi e tentati omicidi in danno di appartenenti al gruppo rivale. Tra gli arrestati ci sono anche 4 minorenni "che hanno preso parte ad attività a gruppo Cipolletta. Uno dei minori è l'era già affiliato al clan, con compiti fiduciari da parte del boss. Il minore mostrava interesse e senso di fierezza e di appartenenza al clan e si era tatuato sul polso il nome del clan Cipolletta per appartenenza", ha detto Patrizia Imperato, capo della Procura per i Minorenni di Napoli. Gli altri 3 minorenni arrestati "hanno preso parte ad alcuni episodi, tra cui reati predatori, durante i quali non indugiavano a compiere atti violenti" ha aggiunto Patrizia Imperato. I minorenni mostravano "particolare efferatezza, vantandosi degli atti violenti per accreditarsi". Il minore affiliato ha appena 17 anni. "Nel corso delle operazioni sono stati sequestrati 90mila euro, così ci siamo pagati le intercettazioni. Questo per dire che l'uso delle intercettazioni è indispensabile. Con i soldi contanti, orologi e oggetti in oro sequestrati paghiamo le intercettazioni, che non sono un costo ma un guadagno per lo Stato", ha detto Nicola Gratteri, capo della Procura di Napoli, nel corso di una conferenza stampa sul maxi blitz. L'altro tema toccato da Gratteri ha riguardato "l'ingresso massiccio di telefonini, senza il coinvolgimento della polizia penitenziaria. L'utilizzo dei telefonini in carcere è un problema che non si riesce a risolvere, fino a quando chi dirige amministrazione penitenziaria non compra un jammer nelle carceri almeno in quello di alta sicurezza per impedire il funzionamento" dei dispositivi elettronici". "È evidente che non si è affrontato il problema, visto che continuano a funzionare i telefoni" ha aggiunto Gratteri che ha sottolineato come "mancano 18mila unità tra la polizia penitenziaria, ma il problema è che se non ci sono i soldi ora con il Pnrr non comprerai mai jammer. Un jammer costa 60mila euro. Non si sono programmati negli anni i concorsi, allora perché non comprate i jammer? Almeno nelle carceri ad alta sicurezza, che sono il motore della criminalità organizzata". Secondo la ricostruzione, dal carcere partivano gli ordini. Alcuni indagati già detenuti "hanno utilizzato droni per portare droga e telefonini in carcere. Davano messaggi all'esterno per chiedere soldi e dirigere l'associazione camorristica". Sul sindaco di Pomigliano d'Arco, che aveva negato la presenza della camorra in città, Gratteri ha sottolineato: "Ricordo che si era premurato di spiegare che non c'era camorra. Colosimo invece aveva affermato con precisione e fermezza l'esistenza della camorra a Pomigliano d'Arco. Oggi con questi arresti mi pare che per ora il sindaco sia stato smentito nei fatti". "L’operazione dimostra la presenza e la pervasività del fenomeno camorristico anche, e soprattutto, all’interno dell’hinterland napoletano", afferma su X la presidente della Commissione parlamentare Antimafia Chiara Colosimo. "Voglio ringraziare gli inquirenti e le forze dell’ordine per questa brillante operazione che assesta un duro colpo alla criminalità organizzata e ai suoi fiancheggiatori – conclude – Continua incessantemente, e senza sosta, la lotta degli uomini dello Stato alla camorra. Nessuno la sottovaluti, mai!". ' Il procuratore di Napoli 'troppi cellulari in carcere, si affronti il problema, servono jammer' Napoli , 10 feb. – (Adnkronos) " —[email protected] (Web Info)
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