(Adnkronos) – E' polemica sulle parole, pronunciate ieri sera, dal capo della Protezione Civile Fabio Ciciliano sulla situazione ai Campi Flegrei. "Se c'è scossa di quinto grado, crollano i palazzi e conti i morti" ha detto durante l'incontro pubblico sul tema a Monteruscello. "La frase di Ciciliano è stata in risposta a una signora che in modo strumentale non voleva accettare le risposte di chi era al tavolo, chiedeva sempre le stesse cose" ha detto all'Adnkronos il sindaco di Pozzuoli, Luigi Manzoni, precisando che "se c'era pericolo di crolli, Ciciliano l'avrebbe detto". "Non l'ho ancora sentito, lui è una persona intelligente, sicuramente argomenterà" conclude il sindaco. "E' stata una frase infelice, dettata dalla concitazione del momento" dice all'Adnkronos il sindaco di Bacoli, Josi Della Ragione. "Sono certo che il capo del Dipartimento della Protezione civile nazionale Ciciliano, che ho avuto modo di conoscere e che ha voluto essere presente per esprimere la sua vicinanza al territorio, saprà chiarire il suo intervento. Da quando stiamo affrontando questi eventi sappiamo che il punto massimo di magnitudo attesa per gli eventi bradisismici è 5, 5.1 e ci dobbiamo convivere". "Ieri ho preferito ascoltare la rabbia dei cittadini esasperati, quando si svolgono assemblee pubbliche si deve avere attenzione e rispetto per questa forma di malcontento popolare motivata dalle condizioni attuali, anche oggi ci sono state altre scosse di magnitudo 3. Ho apprezzato, al netto di qualche eccezione, l’atteggiamento responsabile dei cittadini, la crisi segna tutti, dobbiamo essere in sinergia con loro, ben vengano anche i chiarimenti", ha aggiunto il sindaco che ha voluto poi chiarire: "La risposta da dare in caso di eventi bradisismici di magnitudo 5 c'è e sta nell’attuazione della fase 3 del Piano Bradisismo approvato alla fine del 2024, che riguarda lo sgombero temporaneo di 15 mila abitanti e che riguarda una parte di Pozzuoli e una parte di Napoli". Parla di "dichiarazioni gravi" che "richiedono un immediato chiarimento" la nota del presidente dell'Unione Industriali di Napoli, Costanzo Jannotti Pecci e il presidente di Acen, Angelo Lancellotti. "Stentiamo a credere che abbia pronunciato o voluto intendere ciò che è stato riferito dagli organi di stampa. Se, infatti, un possibile innalzamento dei livelli di magnitudo delle scosse sismiche in atto nell’area può provocare distruzioni e morti, è inammissibile che non si sia provveduto a definire un piano di emergenza, a salvaguardia della vita delle persone dell’area potenzialmente pericolosa". "Finora, dagli enti preposti al monitoraggio del fenomeno sono sempre state prodotte valutazioni relativamente rassicuranti, per quanto riguarda il rischio di eruzione vulcanica" scrivono. Le dichiarazioni di Ciciliano, aggiungono, "se non basate su dati scientifici inoppugnabili, sarebbero ancor più inopportune, non solo per la preoccupazione e il panico che possono contribuire a diffondere nella popolazione, ma anche per i danni indotti per le attività economiche dell’area, a cominciare dai flussi turistici. Se, al contrario, fossero fondate, richiederebbero una urgente risposta alla domanda: cosa si sta facendo per evitare un disastro?". —[email protected] (Web Info)
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