Due persone sono state denunciate dai carabinieri forestali in quanto pur essendo autorizzati per coltivare canapa legalmente, la utilizzavano anche per produrre sostanza stupefacente oltre i parametri stabiliti dalla legge.
In particolare, nel corso di operazioni di controllo sulla canapicoltura, i carabinieri forestali hanno sequestrato in un’azienda agricola di Taurianova (RC), un quantitativo di circa 54 chili di marijuana pronta per la vendita o da essiccare. 24 piante ancora radicate oltre ad una cospicua riserva di semi di canapa indiana, conservata in 5 barattoli opportunamente occultati all’interno dei magazzini, adibiti ad essiccatoi.
Il conduttore di questa avviata attività agricola, svolta peraltro con il furto di energia elettrica, è S. P., 49 anni, di Taurianova, già noto alle forze dell’ordine per reati specifici. Il quarantanovenne in realtà era autorizzato alla coltivazione della canapa sativa che, come prevede la legge sulla canapicoltura 242/2016, non deve avere il contenuto di Tetraidrocannabinolo (THC), la sostanza psicoattiva tipica di alcune varietà di questa specie, superiore al 0.6 per cento. La legge prevede dei controlli a campione sulle piantagioni, proprio per evitare coltivazioni di piante di canapa illegali.
Nell’ambito di questi controlli effettuati dai carabinieri forestali è stato denunciato a piede libero anche P.D., ventenne di Polistena che, su terreni di proprietà della madre, coltivava canapa, formalmente legale, ma che le analisi di laboratorio hanno dimostrato possedere un contenuto di THC ben superiore ai limiti di legge. Inevitabile il sequestro di circa 140 piante e la denuncia per il giovane coltivatore.