Il capo ultrà milanista Luca Lucci, già arrestato nell’inchiesta milanese sulle curve di San Siro, ha ricevuto un’altra ordinanza di custodia cautelare in carcere nell’ambito di un’altra indagine della Dda su un’associazione, vicina alla cosca della ‘ndrangheta dei Barbaro, che avrebbe “importato e distribuito”, tra la Lombardia e la Calabria, “oltre 2 tonnellate di stupefacenti”.
I militari del Nucleo di polizia economico finanzia di Pavia e del Servizio centrale investigazione criminalità organizzata (Scico), con il coordinamento della Direzione distrettuale antimafia di Milano, stanno eseguendo nelle province di Pavia, Milano, Reggio Calabria, Lecco e Piacenza un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Milano, su proposta della locale Dda, nei confronti di 20 persone, di cui 15 in carcere e cinque agli arresti domiciliari, indiziati di appartenere a un’associazione specializzata nel traffico di stupefacenti.
In meno di due mesi l’ormai ex leader della Curva Sud è stato direttamente coinvolto in 3 differenti inchieste. Era il 30settembre quando si diede il via all’inchiesta “Doppia Curva” con l’accusa di essere il presunto leader dell’associazione a delinquere che avrebbe controllato la parte dello stadio destinata agli ultrà del Milan tramite metodi estorsivi, e di aver orchestrato una serie di pestaggi intimidatori per riaffermare la sua supremazia sull’attività illecita legata all’impianto sportivo. Segue poi il coinvolgimento per il tentato omicidio di Anghinelli per la supremazia al secondo anello blu sempre nell’ambito calcistico e infine il maxi traffico scoperto dalla GdF di Pavia in data odierna.