Alcune settimane fa la vice-preside dell’Istituto scolastico “Lucrezia della Valle di Cosenza”, ha suscitato lo sdegno di esperti, politici e studenti, coprendo con dello scotch gli strappi dei jeans di una studentessa. A denunciare il fatto (organizzando anche un flash mob davanti la scuola) era stato il Fronte della Gioventù comunista, che aveva poi promosso la manifestazione di protesta. Fra i più critici verso l’iniziativa della scuola il sociologo Antonio Marziale, presidente dell’Osservatorio per i diritti dei minori.
Oggi, al Quotidiano del Sud, la preside dell’Istituto, Rosanna Perri, è tornata sull’argomento, ribadendo la sua posizione e rincarando la dose: “Quegli strappi sui pantaloni sono indecorosi e gli studenti dovrebbero andare a scuola in divisa”.
“Sì, la divisa a scuola non mi dispiacerebbe affatto. Io sono per il bon ton, oltre che della generazione dei grembiuli che trovo estremamente democratici perché azzerano le differenze economiche. Tuttavia – continua – mi rendo conto che l’idea dell’uniforme tra i banchi debba essere introdotta solo e soltanto qualora partisse spontaneamente dai ragazzi che, sono liberi di vestirsi come meglio credono, ma devono rispettare la regola sul decoro”.