Sono frastornati ed anche un po’ risentiti i genitori degli oltre 200 ragazzi che si apprestano ad entrare o ritornare nel plesso ‘Pacioli’, l’Istituto Tecnico Economico catanzarese abbinato al ‘Grimaldi’.
Da qualche settimana si è sparsa la voce che la scuola superiore, ubicata nella tranquilla zona marinara della torre ‘Tannina’, potrebbe cedere parte della struttura al Liceo Scientifico Fermi.
Un cambiamento pesante che preoccupa molto gli studenti e le loro famiglie, già alle prese con le incertezze sanitarie e logistiche del rientro a scuola subordinato a misure anti-contagio dopo i lunghi mesi di lockdown dovuti al Covid19.
Secondo quanto abbiamo appreso la Provincia di Catanzaro, proprietaria delle strutture scolastiche, ha comunicato al Pacioli la necessità di sgomberare l’intero pianterreno; poi, fatto un sopralluogo, l’allocazione delle aule destinate al Fermi si è spostata al secondo piano dell’edificio.
Negli ultimi giorni, le ‘preferenze’ del liceo Fermi si sono concentrate nuovamente al piano strada dell’ Istituto Tecnico dove però insistono vari locali importanti quali la segreteria, l’ufficio del dirigente, un laboratorio, l’aula riunioni, il museo del mare.
IL PARADOSSO
Ma c’è un paradosso evidente.
L’arrivo di ragazzi di altra scuola, che impegneranno circa 10 aule, comporterà spazi didattici ridotti ed una mobilità interna più complicata.
E così, mentre tutte gli istituti scolastici sono indaffarati a reperire nuovi spazi, il Pacioli potrebbe ritrovarsi di colpo con un piano in meno.
Oggi ogni classe può ospitare circa 16 persone. Ma se le norme anti Covid dovessero irrigidirsi l’esigenza di nuove aule sarebbe inevitabile.
Senza contare che sono prossimi alcuni lavori già finanziati (pavimentazione interna) che costringeranno alla rotazione delle aule interessate.
Inoltre, come sottolineano i genitori rappresentanti d’istituto Grazia P. ed Elena R., la vocazione tecnica della scuola non può essere compromessa con la soppressione dei vari laboratori, alcuni dei quali essenziali per tutte le materie e tutte le sezioni.
Una soluzione possibile esiste e come al solito si poggia sul buon senso.
Si chiama ‘convivenza’ e comporterebbe l’utilizzo delle aule che il Pacioli può permettersi di cedere per qualche tempo senza alterare la qualità della propria attività didattica.