“La scomparsa di “Cesarino” Scorza Rotundo costituisce un dolore profondo per tutta la nostra città. Perché non credo ci sia un solo catanzarese che non ne abbia apprezzato o conosciuto, prima di ogni altra cosa, le grandi qualità umane. È stato, come si dice, una bella persona. Di quelle che non esitano a mettere la propria vita al servizio degli altri. Non parlo solo della tragedia del camping Le giare, dalla quale più d’uno è uscito vivo proprio grazie ai soccorso tempestivo dell’infaticabile Cesare. Parlo di ciò che egli ha fatto quotidianamente per il prossimo, in silenzio, lontano dai riflettori, come operatore dell’Unitalsi e non solo.
È parte della nostra storia, Cesare, anche per il suo lavoro di operatore della prima ora in quella Telespazio che è stata una pietra miliare della televisione privata in Calabria e nel resto del Paese. È in quella veste che ci siamo conosciuti, quando l’emittente ebbe la sua prima sede nello stesso stabile in cui viveva la mia famiglia. C’è stato un legame affettuoso e sincero tra di noi, giovani, io con meno anni di lui, compagni di partite al pallone e altre goliardate che si fanno a quell’età. Se c’era da mettere insieme un pubblico per qualche trasmissione, non mancava mai di invitarmi a farne parte.
Poi, come spesso accade, la vita ci ha divisi e l’ho ritrovato molto dopo, in occasione della campagna elettorale del 2017, prima che la malattia cominciasse a fiaccarlo. Ma il nostro legame non ha mai risentito delle distanze, perché “Cesarino” non era uno che dimenticavi facilmente. Sarà così per tutti noi, per tutta la sua città che gli ha voluto sinceramente bene. Non lo dimenticheremo mai”.