Con lo slogan ‘Adesso Basta’ si è tenuto lo sciopero generale, proclamato dai sindacati con iniziative in tutto il territorio. Una mobilitazione indetta a sostegno delle comuni rivendicazioni, a cui hanno aderito centinaia di lavoratori e di lavoratrici. Tutti, armati di bandiera, si sono riversati in piazza per chiedere serie contromisure contro le morti sul lavoro. Una questione importante, che si ripropone tutte le volte che accadono incidenti tragici. A sottolinearlo – con veemenza e preoccupazione, Sebastiano Guzzi, Vice Presidente Nazionale Unilavoro Pmi -. Gli incidenti avvenuti in questi ultimi giorni a Milano, a Piacenza, a Trieste, in Molise e in tantissime altre città italiane – sottolinea Guzzi – raccontano una realtà difficile e piuttosto problematica.
Nonostante i progressi nelle normative e nelle politiche di sicurezza, l’incidenza di incidenti sul lavoro rimane una questione complessa e allarmante, che richiede, come sempre asserito, risposte immediate e ben coordinate. I dati continuano a confermare la problematicità della di una questione che non accenna a migliorare. Nel mese di gennaio sono accaduti complessivamente 45 infortuni sul lavoro: 33 gli infortuni mortali, 12 quelli in itinere. A finire in zona rossa, evidenzia l’imprenditore lametino, sono: Trentino Alto Adige, Valle d’Aosta, Friuli-Venezia Giulia, Marche, Umbria, Abbruzzo e Calabria. Altre regioni, in zona arancione e zona gialla. Poche, in zona bianca. L’analisi territoriale evidenzia una crescita delle denunce di infortunio in tutte le aree del Paese. Il Governo rivendica massimo impegno, ma è necessario che gli interventi siano veloci, costanti, efficienti.
Dello stesso avviso la dottoressa Catia Pulice, Amministratore Unico di Al Business, nota società di consulenza che opera a Lamezia Terme, nel settore della sicurezza nei luoghi di lavoro, della formazione, dell’ambiente, e del marketing, per la quale “bisogna garantire un ambiente lavorativo sicuro, informare e formare, adeguatamente, i lavoratori, vigilare scrupolosamente e verificare che vengano rispettate le norme antinfortunistiche, redigere, correttamente, la documentazione obbligatoria relativa alla sicurezza sul lavoro. Tanti sono gli obblighi, e tante le responsabilità. E’ necessario – conclude Pulice -, che oltre alle regole e ai diritti, vengano rafforzati gli organismi di controllo e di ispezione, in modo che la questione della sicurezza, diritto inalienabile, diventi perno centrale di tutte le aziende.