Se da un lato c’è il sacrificio quotidiano degli operatori sanitari dell’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza, dall’altro c’è un management sordo che non ascolta i cittadini in un momento delicatissimo.
Stamattina registravamo l’assurdo caso di San Pietro in Guarano dove il sindaco non riesce a sapere dall’Asp quanti positivi ci siano nel suo Comune dopo lo screening effettuato dal 118, adesso poniamo all’attenzione dell’opinione pubblica e, a questo punto alla stessa Asp, il caso di una famiglia cosentina costretta a restare chiusa in casa perché nessuno comunica se possono terminare la loro quarantena
Tuteliamo l’anonimato della persona che ha scritto alla redazione di CalabriaNews per chiedere aiuto e noi vogliamo raccontarvi la sua triste storia sperando che l’Azienda provinciale sanitaria di Cosenza possa intervenire ponendo fine al disagio di questa famiglia.
«Salve vi scrivo in un momento di disperazione – sono le parole che abbiamo ricevuto – Siamo madre e filgia residenti a Cosenza, siamo in quarantena domiciliare dal Primo ottobre dopo che abbiamo avuto contatto con un positivo».
E da allora che succede? Ce lo racconta la stessa donna nel suo accorato appello. «Nel giorno 5 ottobre abbiamo fatto i tamponi che hanno evidenziato la nostra positività asintomatica. Abbiamo rispettato la quarantena, non siamo usciti da casa, e giorno 19 ottobre dovevano venire a fare per la seconda volta il tampone, però fino adesso non e venuto nessuno».
«Abbiamo chiamato l’Asp di Cosenza ma non rispondono! – ci racconta la donna – Dopo 30 giorni chiusi in casa, siamo in un momento di difficolta non abbiamo niente! Per favore se avete informazioni per le persone che sono nella stessa nostra situazione aiutateci. Come dobbiamo procedere?!».
Pubblichiamo l’accorato appello di questa madre sperando che l’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza possa risolvere questa difficile situazione.