Dialogo, confronto e proposte costruttive al fine di risolvere i tanti problemi che attanagliano la Regione. E’ quanto chiede in una nota la Segreteria regionale della Cisal, a firma di Gianluca Persico che lancia un nuovo appello al ‘fronte comune’ per ridare serenità a migliaia di lavoratori e le loro famiglie.
“Negli ultimi giorni – è scritto – abbiamo assistito ad un nuovo fronte, di possibile crisi che potrebbe aprirsi alla’Fondazione Terina’ dove il personale, negli anni scorsi, ha vissuto momenti terribili, sfociati in malori e azioni eclatanti dei lavoratori. Oggi, non possiamo che auspicare un serio confronto su tutti gli Enti e Fondazioni che gravitano attorno alla galassia degli Enti “Sub-Regionali” della Regione”.
“Giunta e Consiglio Regionale, – si legge ancora – di recente, si sono attivati per il ‘Corap’ arrivando perfino alla modifica dello statuto al fine di salvaguardare il personale. Identico discorso deve essere assolutamente adottato per il personale in servizio di Azienda Calabria Lavoro, dove ci sono categorie di lavoratori su cui, da tempo immemore si consumano palesi discriminazioni sia dal punto di vista giuridico che dal punto di vista contributivo. Sono passati quattro legislature e ancora 286 famiglie non trovano pace”.
“Non possiamo assolutamente dimenticare – affermano – tutti quei lavoratori che appartengono alla L.R. 1/2014 e alle successive integrazioni. I lavoratori dell’ex Legge 28/2008 e 8/2010, i lavoratori della L.R. 15/2008 e tutto il precariato che ancora non ha trovato la giusta collocazione, come i lavoratori della L.R. 12/2014 che continuano a peregrinare lungo tutta la Regione e in tutte le sedi istituzionali per chiedere l’avvio del loro percorso al pari degli altri. Lo spettacolo che si assiste dal 29 dicembre 2020 con continui rinvii di Conferenza dei Capigruppo e delle Commissioni, non solo ha impedito a queste persone di avere le stesse opportunità degli altri precari, ma a breve si rischia seriamente di perdere i fondi accantonati dall’Assessorato competente”.
“Alla luce dei tanti pensionamenti previsti in Regione – conclude la nota Cisal – ed i conseguenti vuoti all’interno dello stesso Ente, crediamo sia necessario stabilire delle linee guida in sede di predisposizione del piano per il fabbisogno regionale con delle priorità che tengano conto delle acquisite professionalità di questi lavoratori precari, valutando ogni situazione deve essere per la sua specificità attraverso un confronto aperto e contributo fattivo di tutte le organizzazioni sindacali”.