“Il Bando ‘Riparti Calabria’ che avrebbe dovuto concedere, tra l’altro, 2mila euro a 2000 aziende a fondo perduto, per molte di esse si presenta inaccessibile. Non vorremmo definire tutto questo come una buffonata perché abbiamo troppo rispetto delle istituzioni, anche quando sono rappresentate da incompetenti”.
La durissima critica verso la Regione Calabria arriva dal Comitato commercianti Lametini e Vibonesi, dal
Comitato a Difesa dei Consumatori calabresi e dai sodalizi “Lavoro Sicurezza e Sanità”, “Per Un Mondo Nuovo”, “Partite iva in Difficoltà” e “Cittadini Attivi Costa degli Dei”.
“Per avere la possibilità di partecipare le partite iva devono essere in regola con i versamenti contributivi e devono autocertificare la regolarità. Si comprende bene – si spiega in una nota – che questa clausola esclude tantissimi soggetti da tale opportunità che avrebbe invece potuto ossigenare proprio le attività commerciali artigiane maggiormente in difficoltà. Ancora una volta si penalizza chi è già in sofferenza. Allora Santelli, tutto questo can can per non aiutare chi ha patito in maniera particolare il lockdown e chi forse aspettava le due mila euro a fondo perduto per tentare di riaprire? La Santelli e la sua giunta – continua la nota -hanno pensato bene di non concedere possibilità alle categorie più penalizzate e a quanti vivono le situazioni più difficili.
Comprendiamo bene che chi percepisce, spesso in maniera immeritata, stipendi di migliaia di euro non può comprendere chi fa tanta fatica a rimanere in piedi. Con gente come voi – concludono comitati e associazioni -davvero la Calabria non può nemmeno sperare”.
Comitati e associazioni contro la Regione: “‘Riparti Calabria’, una buffonata”
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