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domenica, 17 Novembre, 2024
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Con il cambiamento climatico è boom dei frutti tropicali in Calabria

Manghi invece di arance, frutti della passione invece di clementine. Non è l’annuncio di un negozio di alimentari un pò più sofisticato, ma un duro promemoria che il cambiamento climatico è reale, con effetti reali, sulla vita di migliaia di agricoltori. Nell’estremo sud della Calabria, di fronte alle coste siciliane, due giovani fratelli hanno deciso di abbandonare le vecchie coltivazioni di agrumi per dedicarsi a quella di frutti tropicali, che sono più resistenti al nuovo clima.

“Un’estate di cinque mesi”
Francesco Bilardi, Imprenditore agricolo di “Anoneto Bilardi” di Reggio Calabria:
“Le stagioni si stanno allungando: vediamo un’estate che non dura più tre mesi come dovrebbe, ma inizia a maggio per toccare anche i 25 gradi, fino ad arrivare a settembre e anche ottobre, con temperature molto elevate. Quindi capiamo bene che non ci sono più tre mesi, ma cinque mesi. Queste piante hanno trovato questo clima quasi perfetto per loro”.

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Tenuta delle Grazie 13_6_2024

“Ecco cosa si coltiva: frutta tropicale”
Spiega il corrispondente di Euronews, Luca Palamara: “Il clima caldo e poco piovoso di queste zone sarebbe perfetto per le coltivazioni tradizionali di questo territorio, come arance e clementine. Eppure, oggi questo è quello che si coltiva qui: frutta tropicale.
L’aumento di quasi 2 gradi di temperatura è la causa dell’incremento delle aree dedicate alla coltivazioni di frutti tropicali e sub-tropicali nelle regioni del Sud Italia.

Nuovi gusti per tutti, dal Sud al Nord
Questi imprenditori agricoli hanno fatto bene i loro conti: dopo anni di indifferenza, finalmente anche i consumatori Italiani hanno cominciato ad apprezzare questi nuovi gusti.
Paolo Bilardi, imprenditore agricolo: “Il lunedì pomeriggio partono le spedizioni in tutta Italia, dal Sud al Centro e al Nord, e in due giorni lavorativi i frutti sono sul tavolo dei consumatori. Perciò: ottimi risultati e sicuramente grandi riscontri da parte dei consumatori, che da anni ci mandano sempre grandi messaggi positivi per il gusto che hanno questi frutti tropicali”.
Spiega Pietro Siranni, Direttore di Coldiretti Reggio Calabria: “Inizialmente, negli anni addietro avevamo delle stagioni più ordinate, più normali, cioè d’estate erano tradizionalmente calde e baste. Oggi, nell’estate, noi possiamo avere dei temporali particolarmente intensi, abbiamo dei cicloni, abbiamo forti venti e questi, inevitabilmente, possono ricadere negativamente sulla produzione delle nostre produzioni”.
Ma non sui frutti tropicali: le centenarie coltivazioni tradizionali cedono il passo a nuove coltivazioni. Adattarsi al nuovo clima significa sopravvivenza e innovazione per questa nuova generazione di imprenditori agricoli.
(Euronews)

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